Fantasia al potere
Fantasia al potere

"Quando insisto sul "filo rosso" della fiducia tra cittadini e amministratori, parlo di una fiducia da guadagnarsi sul campo. Quella che fa pensare che chi ti guida cerca soluzioni per migliorare la tua vita, non per rovinarti l'esistenza. Quella che, "finché non lo sento dire dal mio Sindaco, tutto il resto sono chiacchiere". Ecco perché, quando la politica finirà di parlare solo alla pancia della gente sarà sempre troppo tardi!”

| Le bacchettate della maestra
Al momento la propaganda regge, con il prevalere di una visione d’insieme ristretta e attenta al consenso del breve periodo sulla reale strategia che, se c’è, per ora ci sfugge.
La destra sa parlare bene. E tanto. Meno attenersi ai dati di realtà, come dimostra la replica del Sindaco a Giangiacomo Schiavi, con la solita irritazione che fa capolino in assenza di lodi e osanna.
Devo dire che mi ritrovo su una cosa: la confusione, favorita da ricostruzioni dei fatti degne di Dumas.
Posto che non giova all’immagine della politica laboriosa chi, a due mesi dalla campagna elettorale, avrebbe congelato i lavori della Conferenza socio sanitaria per evitare un parere non gradito, ricordo che la maggioranza qualificata scaturì con i voti coraggiosi – stante il clima creato ad hoc – e liberi di amministratori di centrodestra, come rievocato dal Sindaco di Fiorenzuola.
A Villanova la soluzione del Centro Paralimpico era sul tavolo dal principio, con tanti tra noi intenti a convincere coloro, tra cui molti oggi si rallegrano beneficiando dell’altrui perseveranza, che prospettavano un futuro da cattedrale nel deserto.
Sull’ospedale di Piacenza invece si rasenta il grottesco: come si fa a ricostruire i fatti in tal maniera, avendo perso un anno, per sfiducia e rancore politico, per poi arrivare alle stesse conclusioni che già avevamo consegnato all’atto del cambio di amministrazione?
Che la sanità piacentina chiedesse un nuovo ospedale era assodato, che riqualificare l’attuale non sia plausibile, pure; idem per le garanzie di finanziamento e d’investimenti in personale, dispositivi e tecnologie fino al momento dell’inaugurazione.
Riorganizzazione ospedaliera e modello sanitario sono figli di un percorso pluriennale, anche se i loro principi base sfuggono ancora a molta politica, poco incline a studiare le carte.
Salvo che il Sindaco non si accontenti del ventaglio d’ipotesi preliminari suggerito dall’Ausl, la sorte dell’attuale sede è tutt’altro che tracciata, così come sono tutt’altro che nuove conquiste i punti da lei indicati, in realtà solo un diverso cappello messo su presupposti già acquisiti.
Vera è invece la scelta di escludere le aree pubbliche, con un ambientalismo di comodo, smentito dall’immediata bocciatura di un nostro ordine del giorno teso a dimostrare la reale volontà di fare della Pertite un parco.
Si è pure sorvolato sulle tonnellate di cemento che, invece di riqualificare ex siti militari in parte già edificati, asfissieranno altri spazi oggi verdi, verosimilmente privati, per la felicità dei proprietari.
Qualche colpo si è battuto, ma con il prevalere di una visione d’insieme ristretta e attenta al consenso del breve periodo sulla reale strategia che, se c’è, per ora ci sfugge.
Al momento la propaganda regge. Il Partito Democratico è a disposizione per centrare l’obiettivo del nuovo ospedale, che sarebbe delittuoso fallire, verso cui la Regione ha tolto ogni alibi.
Ringrazio Giangiacomo Schiavi per il prezioso stimolo.