(8) Non dire falsa testimonianza.

Bugie istituzionali

"Io resto convinto che non dire la verità in risposta a una formale richiesta di un pubblico ufficiale, all'interno del Consiglio comunale, sia cosa grave. Altrove si dimettono per molto, ma molto meno”

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I giorni tra la data di un importante documento e il suo protocollo

| Guai fidarsi di certi suggeritori

Un assessore deve imparare in fretta che gli atti cui rispondere in consiglio vanno studiati a fondo, perché poi la faccia e le parole verbalizzate sono le sue. Che fastidio far brutta figura per la fiducia data a chi non la merita.

Ma tu guarda se un laico come me deve citare i Comandamenti!

Vai a fidarti di una velina degli uffici, probabilmente nemmeno dei tuoi ma arrivata in via diretta da Acer, aggiungi un consigliere rompiscatole che non si accontenta della confusa risposta a un’interrogazione, mescola il tutto con il rancore di qualche amministratore che fa di tutto per mettere il bastone tra le ruote all’azione ispettiva della minoranza ed ecco venir fuori il patatrac.

Proprio vero che il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi. 

In questo caso, con la sottoscrizione del contratto da parte del soggetto garante è stata rispettata la richiesta. Il soggetto garante si è infatti impegnato, con la sottoscrizione del contratto di affitto a corrispondere la quota di locazione (…). sono stati rispettati i criteri che sono stati approvati con il regolamento del 21 luglio 2010.

Con questa dichiarazione, registrata a verbale, si è consumata la falsità della risposta dato che, da successivi accessi agli atti, che tra l’altro hanno portato a un esposto per omissione alla Precura della Repubblica ai danni di Acer, ho avuto tutte le informazioni necessarie a confutare la versione.

La ragione mi appartiene in modo oggettivo sul piano tecnico e tutti gli svarioni presi nel replicarmi in aula sarebbe stato difficile metterli insieme anche volendo.

Per rendere giustizia alla verità ho quindi depositato la seconda interrogazione (allegata a fine articolo), chiedendo al Presidente del Consiglio di intercedere perché stavolta ci sia massima trasparenza e dettaglio su ogni singolo punto.

Sarà mia premura far sapere ai cittadini come va a finire questa storia e chiedere a quei consiglieri tanto svelti a calunniare cosa ne pensano alla luce dei dati di fatto.

Resta poi il piano politico, con l’ennesima dimostrazione di un governo della città che ha un’opinione molto naif sul rispetto delle regole e sull’equità di trattamento.

 

 
 

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