PROFUGHI. Lo sai che la gestione con ASP ci serve a prevenire casi come quelli di “Mafia Capitale”?
Il progetto di accoglienza profughi di #asp, così come previsto dal protocollo siglato con la prefettura a gennaio 2016, è fatto di qualità, reciprocità, diritti e doveri, coinvolgimento attivo.
Caratteristiche che devono connotare un servizio, non essere optional che dipendono dalle singole sensibilità dei gestori.
Quando ho annunciato l’intesa con la Prefettura, sono stato molto chiaro nel ricordare che nel 2014, a Piacenza, si trovava l’80% di tutti profughi ospitati in provincia, mentre nel 2015 siamo scesi al 35%, in linea con i residenti.
Raggiunto il risultato della quantità, abbiamo deciso di intervenire sulla qualità dell’accoglienza.
In Asp il primo passo è l’impiego in attività utili alla struttura, la condivisione del bene che si fa nei corridoi del Vittorio Emanuele e dell’aiuto a categorie fragili come anziani e disabili.
Questi ragazzi del Ghana e della Nigeria, intenti a rendere più bello il giardino dei nostri ospiti “diversamente giovani”, ci hanno messo un minuto a capire come funziona e ad accettare il patto di accoglienza. Noi la chiamiamo #reciprocità, e non incide, nel caso di #asp, sul trattamento degli ospiti, #anziani e #disabili, del #vittorioemanuele.
Si tratta una funzione nuova e non vi sarà nessuno spazio attualmente occupato dai servizi assistenziali erogati dall’azienda che sarà destinato ai profughi. Un servizio che non toglie risorse, nel caso dei #servizisociali in generale, a tutte le altre forme di sostegno e accompagnamento degli tanti piacentini in stato di bisogno.
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