ASP VITTORIO EMANUELE. Lo sai che ho accettatto il rischio dimissioni e ho taciuto su accuse infamanti pur di andare nella direzione giusta?
Un politico può promettere. Un amministratore deve dimostrare.- Stefano Cugini

asp pubblica, il tempo ci darà ragioneSe la politica non portasse sensibilità diverse su un tema così importante, sarei preoccupato.

Significherebbe scarso interesse o scarsa comprensione. Il dibattito è a tutela dei cittadini, perché certi passi è meglio farli insieme.

Peccato che la politica, a Piacenza, sul caso ASP abbia mostrato il peggio di se: interessi di parte, tentati regolamenti di conti interni, occasione per provare il colpo che ti affonda da parte della minoranza, pressioni al limite dell’intimidazione, poca voglia di comprendere e tanta di parlare per troppa gente.

Sono sempre stato molto chiaro sulla volontà di percorrere la strada del risanamento e dello sviluppo. Ho preso atto delle lamentele e approfondito la situazione, senza guardare in faccia nessuno e avendo come riferimento unico il bene pubblico.

è chiaro che è tutto molto poco chiaro“, ha chiosato un esperto consigliere, lasciandomi forte il dubbio – dato che dice di aver letto le carte – tra la mancata comprensione e la malafede, rispetto a un percorso che ha una storia lunga.

Personalmente ho ricevuto attacchi beceri, in virtù del fatto che prima di diventare assessore lavoravo per Unicoop. C’è chi è arrivato a ipotizzare che abbia organizzato tutto questo trambusto per “regalare” tra un anno il Vittorio Emanuele proprio ai miei ex datori di lavoro. Accuse infami.

Ridicoli invece quelli che si sono addirittura presi la briga di andare a vedere il mio curriculum e provare a mettere in relazione il fatto che io abbia studiato nella stessa Università del professore a cui Asp ha commissionato lo studio. “Sarà un caso?” si è chiesto qualche fenomeno in consiglio?

Immancabili le promesse di ricorsi con richieste di risarcimenti milionari, con tanto di avvisi ai diversi consiglieri di stare in guardia per le responsabilità economiche che ne potrebbero derivare. Vedremo. Di certo abbiamo toccato il fondo. E’ giusto che si sappia che la politica può scendere anche a questo.

Di parole ne sono state fatte tante. Troppe. Poi, per fortuna arriva il momento delle scelte. Restano i ruoli e le relative responsabilità, che le persone serie non temono di assumersi. Per me, che sono nuovo in politica, sono state settimane durissime. Da parte mia, ho giocato la partita a testa alta, con profonda convinzione che la scelta fatta sarà il meglio per i piacentini. Ho messo sul piatto il mio posto, pronto a dimettermi seduta stante se la delibera non fosse passata. C’è pure mancato poco…

Scoglio superato per fortuna. E c’è già chi esprime pubblicamente il proprio sostegno. Ora sotto con il piano di sviluppo. Perché io fra un anno conto di portare i risultati promessi. Vediamo cosa diranno tutti quelli che oggi avrebbero scelto di affossare il Vittorio Emanuele, con i suoi ospiti e tutti i suoi lavoratori!

Grazie, grazie davvero a chi mi ha sostenuto.


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