CARCERE: ragazzi, ecco cosa c’è dietro le sbarre
Pianeta #carcere. C’è ancora tanta strada da fare, perché chi insiste a convincerci con gli slogan pone ancora i contorni di una realtà parallela, avulsa e rinnegata dal contesto sociale.
Chi si sforza di far faticare le menti e interrogare le coscienze ci sprona invece a cogliere l’essenzialità di una presa in carico collettiva.
L’idea retributiva non ha gambe. “Buttar via la chiave” è uno slogan vuoto. Solo un trattamento che miri a reinserire le persone che hanno scontato la pena è rispettoso della dignità umana e garante della civile convivenza nella comunità.
Rispetto per chi ha violato la legge, che merita comunque di avere l’occasione per riannodare fili spezzati; per le vittime o i familiari, per non far loro subire la nuova onta di rendere liberi soggetti inclini alla recidiva, per nulla riabilitati da un sistema imperfetto.
La voglia di approfondire, il profluvio di domande dei giovani studenti di ieri mi hanno dato molta speranza per un futuro in cui il tema carcere sarà meno “lontano” dalla coscienza collettiva.
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