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Bilancio Asp, missione compiuta

«É una barca destinata ad affondare». «C’é il rischio di danno erariale». “Non si capisce la visione politica». «L’unica cosa chiara é che é tutto molto poco chiaro».

Questo dicevano gli “esperti” di politica e amministrazione più o meno due anni fa a proposito di Asp. «O si privatizza o si chiude». In quanti insistevano su questa linea. Sono stato un testone. Siamo stati un manipolo di visionari coraggiosi che hanno messo sul piatto posti e carriere per scommettere sul rilancio del Vittorio Emanuele e degli Ospizi civili.

Ieri, il bilancio preventivo 2017 ci ha detto, al netto di qualche tecnicismo, che il pareggio é una missione compiuta. Dal 2014 al 2016 il risanamento non ha comportato tagli ma assunzioni, da 123 a 235 persone.

I ricavi sono aumentati del 43% a fronte di un 24% di costi, i servizi sono cresciuti e la qualità garantita. Un miracolo? No, il lavoro operaio, vero, quotidiano, motivato di persone che ci hanno creduto. Una squadra, una famiglia, che dall’assessore, al dirigente, all’amministratore unico, al direttore, fino all’ultimo operatore, compresi i famigliari degli ospiti, ha remato in una sola direzione, dando una straordinaria dimostrazione che, insieme, la buona politica non é per niente un miraggio.

É il tempo del sollievo. É il tempo della soddisfazione. Questo dice il documento di sintesi. Ora si fa il pieno di entusiasmo e ci si pongono nuovi obiettivi ancora più ambiziosi. Grazie a tutti!

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Debiti abbattuti del 35% col circuito di compensazione
Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.- Dante Alighieri, Inferno, canto III

circuito di compensazioneIl report sugli esiti del bando dei contributi comunali dedicati alle famiglie numerose ci mostra un dato importante, che prova il funzionamento del piano di compensazione attivato a settembre 2015.

Su 80.000 € stanziati, il 34,8% (oltre 27.000 euro) del budget disponibile è stato finalizzato a ripianare o ridurre i debiti, extratributari (p.es. tariffe del servizio mense o nidi) e tributari (tributi locali), che i beneficiari avevano nei confronti dell’Ente o delle aziende collegate.

Le situazioni debitorie erano relative a 58 nuclei familiari su un numero complessivo di 110 domande accolte.

Attraverso questo meccanismo abbiamo praticato il principio base di equità, riducendo incongruenze e sprechi.

Trattenere – in tutto o in parte – il sostegno economico assegnato per saldare quanto dovuto alla collettività non toglie il valore dell’aiuto ricevuto ed evita l’aumento di una quota di debito pubblico.

Lo so che ci vuole coraggio, ma siamo dove siamo apposta per fare scelte come questa.

report voucher 2015

 

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ASILI NIDO. Piacenza è in linea con gli standard di Lisbona
Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.- Dante Alighieri, Inferno, canto III

Com’è, come non è, quando si parla di nidi a Piacenza, c’è sempre qualcosa da puntualizzare. Succede così che, a margine della conferenza stampa regionale di presentazione dei dati 2014/2015 sui servizi educativi per la prima infanzia, la stampa locale, riprendendo la notizia, commetta un errore che cambia profondamente il valore del nostro impegno per una copertura importante dei posti bambino.

I titoli parlano più o meno tutti della città come ultima in Regione per i posti disponibili, trascurando però che il valore del tasso di copertura al 24,3%, non si riferisce a Piacenza città, ma alla totalità della provincia, suddivisa per distretti socio-sanitari.

asili nido_copertura

Il parametro, quando si parla di servizi per l’infanzia é l’obiettivo dato dall’indice di Lisbona, che fissa a un bambino su tre (33%) il traguardo.

Rispetto a questo riferimento, oggi il distretto di Levante (Fiorenzuola) si colloca al 17,2%, quello di Ponente (Castel San Giovanni) al 21,2%, Piacenza città al 33,7%. Il valore riportato deriva dalla media di questi tre dati [(17,2+21,2+33,7)/3].

asili nido_copertura verticaleLa differenza, come è facile intuire, non è da poco: la città infatti – nonostante la temporanea chiusura del Vaiarini e in attesa dell’apertura del nuovo asilo internazionale di via Sbolliè pienamente nei parametri di Lisbona.

Preciso tutto questo perché è giusto che i piacentini sappiano la verità – per quanto l’obiettivo debba sempre e comunque essere quello di migliorare in qualità e quantità  ma anche e soprattutto per rendere merito all’enorme lavoro che l’amministrazione sta compiendo in questo senso, supportata da una struttura tecnica e operativa di primo livello, fatta di dirigenti, funzionari ed educatori davvero encomiabili.

 

 

 

 

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banca dati, curiosità, nuovi cittadini
CASE POPOLARI. Lo sai che quella degli alloggi ERP assegnati tutti agli stranieri è una bufala?
La politica è fatta dalle persone e nessuno ha primogeniture ed esclusive. Solo insieme si cresce. Se c’è onestà intellettuale e vero amore per la causa del bene comune, le diverse appartenenze sono contenitori che indicano vie possibili, non compartimenti stagni che creano realtà parallele.- Stefano Cugini

megafono bluAlloggi Erp in città, l’82% degli inquilini sono italiani. Dato che è una delle leggende urbane più in voga, usiamo qualche numero per dare riscontro della verità.

Nel territorio del comune di Piacenza gli alloggi Erp assegnati sono complessivamente 1.877: di questi l’82,26% è stato dato a cittadini italiani (1.544 abitazioni) e il 17,74% a stranieri (333 alloggi).

La morosità complessiva sugli affitti non pagati è di 1 milione e 511mila euro. Il fenomeno vede protagonisti per l’87,27% dei casi italiani per una somma di 1 milione e 318mila euro, mentre 192mila euro e spiccioli riguardano cittadini stranieri.

case popolari gli inquilini stranieri sono il 22%

Oltre agli affitti, gli alloggi Erp soffrono anche di spese accessorie non pagate, per un totale di 1 milione e 290mila euro. Anche in questo caso l’87% della morosità proviene da italiani (1 milione e 132mila euro mancanti per pagare gas, acqua, spese condominiali), mentre il 12,35% riguarda stranieri (158mila euro).

Per quanto concerne la manutenzione, mancano all’appello 127mila euro: 101mila euro (il 79,70%) vedono protagonisti morosi italiani, 25mila euro (il 20,30%) cittadini stranieri.

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banca dati, curiosità
ASP VITTORIO EMANUELE. Lo sai che i numeri dicono che la risaniamo davvero?
Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.- Dante Alighieri, Inferno, canto III

Trovo così tanta nobiltà nella fatica! Non farla sarebbe meglio, ma senza scorciatoie, però.

Così gli obiettivi, o sono sfidanti, o non sono.

asp pareggio vicino

L’assemblea dei soci di Asp con la Delibera ha dato un indirizzo molto netto all’Amministratore Unico, contestualmente alla sua nomina, ovvero la stesura di un piano d’azione per ridurre in maniera significativa e strutturale il disavanzo di gestione. Il piano di sviluppo trasmesso da ASP – da ben 810.000€ di risparmi entro il 2017, comprende azioni che oggi confermiamo di aver integralmente affrontato e posto in essere:

  1. gestione diretta di entrambe le Case residenza anziani;
  2. misure specifiche di efficientamento e razionalizzazione della gestione;
  3. revisione di tutta la contrattualistica e rinegoziazione dei contratti in essere;
  4. azioni per accrescere la redditività del patrimonio immobiliare;
  5. sviluppo di nuovi servizi di concerto con il Comune;
  • Nel grafico, le colonne ROSSE indicano la previsione della precedente governance, formulata dall’ex direttore generale Vittorio Silva, in cui si vede il tendenziale disavanzo crescente nel triennio 2015-2017 da -1.650.000€ fino a circa -2.000.000€.
  • Le colonne VERDI indicano invece la previsione rivista e corretta dalla nuova gestione, nominata nel 2014 con il compito specifico di invertire il trend e puntare al pareggio di bilancio nel giro di un quinquennio.
  • Le colonne BLU indicano i dati consuntivi di bilancio, e gli scostamenti dalle previsioni. Come si nota, i numeri per ora sono dalla nostra parte.

trend disavanzo ASP

 

 

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banca dati, società
CRONACA. Piacenza e i suoi abitanti: numeri e contesto demografico
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società- Art. 4 Costituzione

DATI DEMOGRAFICI

Generalizzare è un errore grossolano, purtroppo molto in voga di questi tempi. Per leggere i numeri e capire le azioni bisogna sapere calare tutto nel contesto.

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GESTIONE DEI SERVIZI. Lo sai cos’è il sistema integrato tra pubblico e privato?
Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta.- Dante Alighieri, Inferno, canto III

La dicotomia pubblico/privato, con la presunta contrapposizione delle due gestioni, resiste tra letture politiche anacronistiche e mal celato desiderio di rendere residuale l’intervento pubblico.

Si tratta di una strumentalizzazione dannosa e dispendiosa, in termini di tempo ed energie, che emerge a ogni piè sospinto in dibattiti sterili, dove spesso sono coinvolte le famiglie perché prendano posizioni “ingenue”, che trascurano quanto virtuoso sia l’agire il sistema integrato dei servizi, per un’offerta di livello da rivolgere a una platea sempre più ampia di persone.

Eccolo, il combinato disposto qualità/quantità, che passa dalla responsabilità dell’Ente locale, titolare di una committenza pronta connessa a quote di gestione diretta tali da non far perdere la consapevolezza necessaria per regolare il sistema.

Penso a un equilibrio variabile in base alla domanda, alle risorse, alla capacità di sperimentare nuove frontiere, forte della fiducia reciproca in una partnership testata, certificata e da valorizzare con il privato sociale.

Concepire la contrapposizione laddove è richiesta l’integrazione è una scelta perdente che non possiamo permetterci, nell’interesse delle famiglie utenti, la cui soddisfazione deve restare il nostro unico punto di riferimento.

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banca dati, curiosità, nuovi cittadini
PROFUGHI. Lo sai che chi parla di invasione a Piacenza è un “conta balle”?
Se un risultato arriva senza fatica, é più frutto di fortuna che merito. La fortuna va bene ma non educa. Il merito richiede sforzi ma ricambia in consapevolezza e soddisfazione.- Stefano Cugini

ACCOGLIENZA MIGRANTI

I numeri sull’accoglienza dimostrano tutto l’impegno che in città abbiamo messo sul tema. Dai primi arrivi, con la disponibilità a farsi carico dell’intero contingente per dare tempo ai Comuni più piccoli di organizzarsi, alla “battaglie” in provincia per l’equa distribuzione, alla posizione ferma su chi di volta in volta non ha rispettato le regole, fino alla scelta di gestire direttamente l’ospitalità, per alzare il livello qualitativo e tenere sotto controllo gli arrivi.

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banca dati, curiosità
SERVIZI SOCIALI. Lo sai quanto investe la tua amministrazione?
Amministro come so fare il volontario. Non prometto agli altri meraviglie ma lavoro con gli altri per un mondo migliore. Tutti i giorni. Con l’ottimismo ignorante di chi lo crede possibile se fatto insieme. Avete mai visto un volontario fare promesse? Il volontario coglie un bisogno, si attiva per risolverlo, cerca chi lo può aiutare. Ai proclami preferisco la fatica.- Stefano Cugini

BILANCIO

numeri non dicono mai tutto, perché non danno conto di tutto il lavoro e la complessità che stanno dietro alle cifre su file e tabulati. Ciò non di meno non mentono e aiutano anzi a smascherare chi gioca a fare il pinocchio…

bilancio servsoc_% bilancio servsoc_valori bilancio adulti bilancio immigratibilancio nonautobilancio promsocbilancio disabilibilancio minori e famigliebilancio msnabilancio nidibilancio abitazioni

 

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SANITÀ. I numeri del primo anno di 118
La politica deve essere operaia, fatta di esempio e sacrificio. Senza il primo non c’è credibilità. Senza il secondo manca la spinta al miglioramento.- Stefano Cugini

i soccorsi del 118 in soli 8 minuti

I numeri non dicono mai tutto, ma spesso smascherano i pinocchio di turno. Ricordo bene le sceneggiate in Consiglio comunale, gli allarmi catastrofici, le accuse più inverosimili.

ausl ecco i dati degli interventi 118

Dobbiamo coltivare la giusta memoria per andare a riprendere, a posteriori, chi ha detto cosa e le posizioni tenute per capire se, oltre agli slogan, c’é anche serietà. Altrimenti come li votiamo poi i nostri rappresentanti?

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