Deroga si. Deroga no.
Io so' io e voi...

"O ci abituiamo a perseguire (da un lato) e accettare (dall'altro) ciò che ê giusto, per quanto indigesto, o saremo sempre il paese dei furbi, dei favori, delle conoscenze, della legge che ê uguale per tutti ma per qualcuno di più. Io faccio politica per contrastare questa visione”

| Allergico alle regole
Il presidente delle case popolari a Piacenza, architetto Losi, si vanta di una massima che cita spesso, per cui: "se una cosa non è espressamente vietata dalla legge, allora si può fare". Da qui in avanti, è un tripudio di fantasia.
Ho letto a metà dicembre di questa mia interpellanza su Libertà, con tanto di titolo a 9 colonne in cui vesto i panni del cattivo, e mi son cascate le braccia.
Ci sono quelli che fanno proseliti per non anticipare alla stampa i testi depositati per la discussione, salvo poi far scivolare alla bisogna veline per montare un po’ di fango.
Ci sono quelli che si sciacquano la bocca accusando gli altri di buonismo e assistenzialismo, quelli che anziché entrare nel merito di un precedente che può aprire a una messe di richieste inesaudibili, da bravi soldatini spostano l’attenzione e disinformano.
C’è pure chi mi inventa addirittura nemico di un parroco e mi descrive intento a.
“far danni ai cittadini più fragili e bisognosi”
Andiamo con ordine: risiedo altrove. Sto senza titolo in un appartamento Erp che devo abbandonare. Trovo il parroco che mi paga l’affitto. L’Ente pubblico mi dà la casa. Oplà!
Dal mio punto di vista fanno più danni quei consiglieri poco attenti al loro dovere di vigilanza, che non sentono il bisogno di fare una banale domanda quando si trovano davanti alla parola DEROGA in una procedura altrimenti codificata.
Che si sia abbandonata la strada maestra non lo dice Cugini, ma il verbale del Cda di Acer 243 del 31/8/2017, relativo alla consegna di un alloggio, appunto
in DEROGA ai criteri di assegnazione stabiliti dalla delibera del Consiglio di Amministrazione di Acer – Pc n. 143/11 del 21/07/2010 (…)
Domandare è lecito, rispondere cortesia: dato che il caso non mi era nuovo, ho approfondito e, con mia sorpresa ho visto partire un cinema mica da ridere, fatto di telefonate, inviti al ritiro dell’atto, “consigli” non richiesti da auto-dichiarati amici che amici non sono.
La mia stima per un parroco, che nell’assistenza e nell’elemosina al prossimo ha la summa del suo ministero, non può essere messa in discussione, ma leggere di
“carità cristiana che sarebbe rimasta nel ventre materno della parrocchia, seguendo la rigida regola evangelica – non sappia la tua sinistra cosa fa la tua destra – se il consigliere Cugini non avesse depositato l’interrogazione”
sa un po’ di censura, posto che è compito di un consigliere vigilare sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche e sul rispetto delle regole.
Ciò detto,
“la carità cristiana, nel ventre materno della parrocchia”
ha senso che ci resti quando si parla di beni di un privato cittadino o nelle disponibilità della parrocchia stessa. Se invece entra in causa il patrimonio di un ente pubblico, altroché se
“la tua sinistra deve sapere cosa fa la tua destra”! Pure il “sopra” deve sapere cosa fa il “sotto” e il “davanti” cosa sta facendo il “dietro”!
Solo chi fa volontariato o filantropia ha il privilegio di scegliere arbitrariamente chi aiutare.
Amministrare risorse pubbliche invece, oltre ai sorrisi e alle pacche sulle spalle, che fa piacere a tutti dispensare, vuol dire anche opporre rifiuti dove non ci sono garanzie di equo trattamento e adesione fedele alle norme. Significa fermarsi quando, come in questo caso, una deroga tirata per i capelli crea precedenti pericolosi e ingestibili, specie se concessa, come pare, in presenza di occupazione senza titolo, morosità, mancanza di requisiti per accedere agli alloggi Acer.
Questi per me sono principi non trattabili, a prescindere dal fatto che chi fa domanda possa contare o
meno su qualche intermediario influente, per quanto in buona fede.
Provi, un semplice cittadino senza “santi in Paradiso”, a chiedere deroghe in un pubblico ufficio per
ottenere trattamenti privilegiati, dilazioni di pagamento o soluzioni abitative senza averne i requisiti e veda quali risposte ottiene. Poi ne riparliamo.
Con Dosi sindaco, Cugini assessore, Savi presidente, Acer non era un ente per chi ha santi in Paradiso.
La vera domanda oggi è se con Barbieri sindaco, Sgorbati assessore e Losi presidente, questa impostazione è cambiata.
Se così fosse, temo saranno molti i disgraziati tentati di occupare qualche alloggio, pretendendo poi di contare sul combinato disposto tra la carità cristiana di una parrocchia e Acer che sana la questione e recupera un appartamento ad hoc.
Niente male come scorciatoia per avere un tetto sopra la testa! Buona fortuna.
clicca qui sotto per leggere il testo dell'INTERROGAZIONE
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