Diritti di serie B
Bilancio negativo

"Dall'amministrazione è arrivata l'ennesima conferma che non passa nemmeno per la testa l'idea di rappresentare tutti i cittadini in modo uguale”


| Purtroppo non è una dimenticanza
Non che da una giunta che tra i suoi primi atti è uscita dalla rete antidiscriminazione ci si potesse aspettare altro, ma non trovare mezza riga in un intero bilancio dedicata alla questione fa male e fa pensare.
Sabato 30 marzo a Verona si è tenuto il Congresso Mondiale delle Famiglie, tra feti di gomma regalati come gadget e teorie strampalate che col concetto di scentificità c’entrano come una pallina di gelato alla crema nella mostarda.
Sabato 30 marzo, a Verona, c’è stata pure la spontanea chiamata a raccolta di decine di migliaia di persone che hanno scelto di manifestare tutto il loro dissenso all’integralismo delle visioni proposte dagli organizzatori.
Sabato 30 marzo è stato però anche il giorno in cui a Piacenza, alle 3 di mattino, si è votato il bilancio della città. A quasi nessuno frega alcunché di un passaggio noioso e lunghissimo, nonostante sia proprio da questa formalità che dipendono le opere che saranno o non saranno realizzate per il bene pubblico, la visione da cui tutto deriverà: in una parola, la vita futura della città. Non esattamente un dettaglio irrilevante.
Anti-discriminazione cosa?
Giusto per stare in tema, è bene si sappia che
non una riga nei documenti – men che meno un euro nel bilancio – sono stati dedicati al contrasto alle diverse forme di discriminazione.
In buona sostanza, dall’amministrazione è arrivata l’ennesima conferma che non passa nemmeno per la testa l’idea di rappresentare tutti i cittadini.
Serie A a destra, vale a dire quelli che la pensano come la parte che ha vinto; serie B tutt’intorno, ossia i tanti cittadini che, per scelta o per condizione, sentono di non godere degli stessi diritti degli altri.
D’altronde non è la prima volta che la nostra città, sotto la guida del centro (poco)-destra (molta) si dimostra lontana anni luce dalla questione.
Per fortuna la gente ultimamente sta dimostrando di non essere più disposta a subire in silenzio l’arroganza di chi sorvola sui diritti.
Speriamo che anche a Piacenza si trovino forze e occasioni per dare voce a chi ne ha meno e riportare contenuti e visibilità a questioni ora messe in un angolo.
Per quanto mi riguarda, c’ero prima, ci sono adesso, ci sarò anche in futuro.
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