Fascistelli da allevamento

fascistelli da allevamento

"Voi che vivete sicuri
 nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo
 che lavora nel fango
 che non conosce pace
 che lotta per un pezzo di pane
 che muore per un sì o per un no. 
Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nome
, senza più forza di ricordare. 
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
 come una rana d’inverno.
 Meditate che questo è stato:
 vi comando queste parole.
 Scolpitele nel vostro cuore
 stando in casa andando per via,
 coricandovi alzandovi;
 ripetetele ai vostri figli. 
O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”. (Primo Levi)

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VITTIME ITALIANE DELLA II° GUERRA MONDIALE

| ora e sempre resistenza

Sono ragazzi ma in testa hanno idee malsane. Non prenderli sottogamba e ribattere alle provocazioni è un dovere civico. Il silenzio, in questo caso, non è buonsenso.

Con questa frase il cittadino Stefano Cugini di Piacenza, dopo aver letto basito la nota di Blocco Studentesco Emilia Romagna, si appresta a celebrare l’anniversario della liberazione dal giogo nazi-fascista.

Contro-comunicato resistente:

Mi preme sottolineare la mia ideale continuità di spirito, fortunatamente condivisa con milioni di persone, con le donne e gli uomini che hanno dato vita alla Resistenza ed eretto la Repubblica, tracciato i suoi sacri confini nel solco dei valori democratici calpestati da un ventennio di ignobile dittatura e reso eterno il suo nome nella storia dell’Europa sognata a Ventotene e ancora da compiersi.

Non solo – la luce della Resistenza ha di nuovo illuminato i passi degli eroi che nel Risorgimento hanno fatto l’Italia, i Mazzini, i Mameli, i Pisacane, di cui abbiamo il dovere di sentirci eredi, fino a essere baluardo dell’anti-fascismo militante, quel fascismo che con Mussolini ha portato fame, miseria e morte sul suolo patrio.

È in questi giorni che è importante celebrare e rivivere, se possibile con ancor maggiore spirito e convinzione, l’Italia libera da quella tirannide che con il marmo del pensiero unico ha provato invano a porre una pietra tombale sull’autodeterminazione delle genti.

Non come banale e antiquata ricorrenza, ma come rappresentazione fisica di un’anima pulsante mai sopita nella nostra Nazione”.

Retorica per retorica, tanto per non tacere davanti ai deliri di chi gode a provocare.