POLITICA: Giorgia Meloni dà le case popolari a Rom e Sinti
Dopo la Lega Nord di Piacenza che sostiene il modello di accoglienza profughi che ha portato a mafia capitale, nel mentre di una destra piacentina che lavora per chiudere i nostri ospedali, ecco Giorgia Meloni che vuole mettere Rom e Sinti nelle case popolari.
Non c’è trucco e non c’è inganno: basta mettere in pausa l’istinto e studiare un po’ l’argomento (o ascoltare chi lo spiega) per capire le conseguenze di quello che dice la leader di Fratelli d’Italia.
Non è questione di giudizi morali o di opinioni personali. Mi diverte solo il fatto che chi si abitua al qualunquismo casca nelle sue stesse contraddizioni, sperando che la gente ormai assuefatta a spellarsi le mani per gli slogan non se ne accorga.
Ma proviamo a sbobinare insieme la video intervista:
Primo ascolto tutto d’un fiato:
- Reazione ingenua 1 (l’arrabbiato): “come si fa a non darle ragione?“
- Reazione ingenua 2 (il buonista): “ma tu cosa hai fatto quando eri al governo?“
- Reazione consapevole (l’amministratore): “ma vai a lavorare e smettila con le panzane!“
Secondo ascolto, punto per punto:
se sei nomade io ti attrezzo delle piazzole di sosta temporanee, dove tu arrivi, ti agganci, paghi la luce e il gas come fa qualunque italiano, dopo di che, quando hai finito di nomadare, transumi e vai.
Reazione consapevole (l’amministratore):
- il campo è già un insieme di piazzole di sosta attrezzate, quindi per esempio, da questo punto di vista il Comune di Piacenza è in linea con i desiderata dell’onorevole.
- già è previsto che gli ospiti paghino luce, gas e acqua. A Piacenza ogni piazzola ha il suo allaccio
- che qualunque italiano paghi luce e gas è da dimostrare, come si evince dai dati delle morosità delle case popolari, che per l’87% dipendono da nuclei italiani
- cosa succede in concreto se poi non transumano e non se ne vanno? E se non pagano le quote? Si sgomberano e si accompagnano ai confini della città? Chi li sgombera, Polizia municipale o altre forze dell’ordine? Sicura on. Meloni che la legge lo consenta? E quando ritornano? E se si fermano a sostare sotto i cavalcavia o in giro, sparsi per la città?
sei stanziale, cittadino italiano povero? Ti metti in fila come tutti i cittadini italiani poveri per accedere a una casa popolare e non pretendi, in virtù del fatto che tu sei rom o sinti, di avere qualcosa che ai cittadini italiani non rom e non sinti non viene riconosciuto.
Reazione consapevole (l’amministratore):
- se decidono di finire di nomadare e devono transumare e andarsene, come fanno a mettersi in fila per le case popolari?
- nel caso, intanto che si mettono in fila come tutti i cittadini italiani per una casa popolare, dove stanno?
- lo sa, l’onorevole Meloni, che stante la situazione tipo dei nuclei rom e sinti (fragilità, assenza di lavoro e reddito), va a finire che schizzano in testa alle graduatorie di assegnazione erp, a discapito di tutti gli altri?
- una volta assegnata la casa popolare, come richiesto dall’on. Meloni, data la probabile impossibilità a pagare, chi si accolla la morosità conseguente? Le casse pubbliche, ovvio.
l’altro giorno mi hanno fatto vedere un bel progetto di integrazione, dove ai sinti sono state costruite delle belle casette a schiera a 30€ al mese, e se tu sei italiano non sinti la casetta a schiera a 30€ al mese non te la danno
Reazione consapevole (l’amministratore):
- il canone minimo di un alloggio erp a Piacenza è di 25€. Quindi, quella indicata dall’onorevole Meloni è una cifra mensile che anche un italiano non sinti si trova a pagare. Nessun favoritismo dunque
dopo di che aggiungo un altro elemento: c’è un tema di rispetto delle regole che noi abbiamo nascosto dietro questo buonismo ridicolo di certa cultura. In una famiglia italiana non rom, se tu mandi tuo figlio a mendicare, ti tolgono la patria potestà, se tuo figlio vive in mezzo ai topi ti tolgono la patria potestà e non ti consentono di crescerlo in una situazione indigente
Reazione consapevole (l’amministratore):
- vale esattamente anche per la famiglia rom o sinti. Basta parlare con qualsiasi assistente sociale seria di un Comune serio per avere conferma di queste procedure.
- proprio per lo stato di indigenza e per i rischi indicati dall’onorevole, qualora i nuclei fossero privi di aree attrezzate, la possibilità di adempiere all’obbligo di farsi carico dei minori in capo ai Comuni aumenterebbe in modo esponenziale, con costi incalcolabili per le casse pubbliche.
Da parte mia, sono chiaro da un paio d’anni: no a percorsi preferenziali per l’ingresso nelle case popolari, no alle micro-aree per chi non si dimostra solvente con la propria piazzola al campo.
Se ai diritti non leghiamo i doveri, resta sempre qualcuno che paga al posto di altri. Alla gente per bene, così non va.
Ma io sono un buonista e il mio messaggio di responsabilità amministrativa fa molto più fatica ad arrivare di un mini comizio fatto diventare virale on line…
http://stefanocugini.altervista.org/sinti-bando-campo-sosta/