Piacenza verde e nera

Prendendo a prestito l’immagine dal pugilato, in poche ore a Piacenza un “uno-dueda far tremare le ginocchia. Prima l’assessore Zandonella che non esclude le “riserve del culto“, lontane dalle zone residenziali per non disturbare i piacentini, poi la buffonata di Casa Pound, con i suoi striscioni in giro per la città a suon di “basta feccia” e “stop al business dell’immigrazione“.

Questo è il segno dei tempi e tocca a noi, scelti per essere minoranza all’opposizione, non far venire meno l’allarme rispetto a una china che si fa sempre più preoccupante e potenzialmente pericolosa.

Fedeli alla nostra missione, denunciamo e consigliamo, con un paio di sommessi suggerimenti:

  • al neo assessore di fresca nomina, per una pronta presa di coscienza del profilo istituzionale che il suo ruolo impone e una migliore scelta delle parole. Bene il richiamo al rispetto delle regole, ma i comportamenti per essere davvero fastidiosi e perseguibili, devono disturbare tutti, su un piano oggettivo, non solo una categoria (siano essi i piacentini, i biondi con gli occhi azzurri o i battezzati alla fonte del Po). Senza questa premessa, si rischia di passare per chi vuol creare ghetti. Questa volta l’assessore ci è andato pesante, paventandoli non solo culturali ma pure fisici. La caduta è fragorosa ma siamo certi saprà farne tesoro.
  • Ai neo fascisti di consolidata tradizione, domandiamo invece dove erano e cosa hanno fatto quando la precedente amministrazione era in prima linea con la Prefettura, mandava i controlli sanitari nelle strutture, portava gli esposti in Procura, girava per consolati stranieri. Da loro e dalla Lega solo parole di scherno. Qualora in un barlume di senso pratico voleste una volta tanto prendere esempio e utilizzare gli strumenti che la democrazia vi mette a disposizione per copiare queste iniziative, anzichè imbrattare muri nottetempo, potremmo persino darvi qualche dritta.

Noi ci siamo, osserviamo e non mancheremo di far sentire la nostra voce, perché sottovalutare i sintomi rischia poi di rendere inutili i tentativi di cura. Oggi ci sono ovunque fiamme disposte a farsi alimentare da questo vento discriminatorio ma confidiamo nella grande sensibilità dei piacentini, che sapranno riconoscere il giusto confine prima di superarlo disgraziatamente.