RONCAGLIA: all’ex scuola siamo passati dal fango al parco giochi
Esattamente un anno fa la tragedia, la grande alluvione che si è portata via tutto.
Ricordo ogni cosa, gli sguardi, le lacrime, gli insulti. Soprattutto le ruspe che spostavano fango e questo che continuava a tornare, come se fosse impossibile pensare a un domani sereno.
Ricordo la casa che ho aiutato a svuotare, con l’acqua alle ginocchia e il povero inquilino che vagava tra le stanze come un fantasma.
I primi soccorsi, tutto il lavoro in Comune per organizzare le prese in carico, i ricoveri di fortuna, il punto informativo. Non mi era mai capitato di avere un ruolo nella gestione di una simile catastrofe. E spero di non ripetere questa esperienza.
Poi è arrivata la ricerca di fondi in bilancio, la gara di solidarietà, il pranzo di fine anno, la rinascita lenta ma continua. Tutti insieme abbiamo dimostrato la straordinaria forza di una comunità che si è piegata ma ha saputo rialzarsi.
Inaugurare un parco giochi, farlo con dei bambini vocianti che già scendono dagli scivoli e dondolano sull’altalena, porta in sé una dose di magia unica. Attraverso loro, parliamo di futuro.
Impariamo a godere di questi momenti, a ricordare quanto si riesce a fare se si resta uniti.
Servano questi simboli a mettere da parte fraintendimenti, invidie, voci senza fondamento, piccole e grandi cattiverie, strumentalizzazioni ignobili.
Guardiamo i bambini e cerchiamo di essere felici per il semplice fatto di aver reso possibile questo piccolo miracolo. Ringraziamo il cielo che a Roncaglia nessuna famiglia ha pianto un proprio caro.
In un momento come questo, inevitabile il pensiero è corso all’amico Gigi, portato via dalla ferocia dell’acqua con il suo papà. Lo so che non vorresti un ricordo struggente. Per questo ti metto qui, tra le risa dei bimbi di Roncaglia. Ciao.
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