MEMORIA. Sant’Anna di Stazzema, che orgoglio tornare!
Per fare buona politica non c’è bisogno di grandi uomini, ma basta che ci siano persone oneste, che sappiano fare modestamente il loro mestiere. Sono necessarie, la buona fede, la serietà e l’impegno morale. In politica, la sincerità e la coerenza, che a prima vista possono sembrare ingenuità, finiscono alla lunga con l’essere un buon affare.- Piero Calamandrei

"sant'anna di stazzema"Sant’Anna di Stazzema è come sospesa in una dimensione tutta sua. È un monito, oltre il tempo, senza spazio. Non andrebbe visitata durante le commemorazioni, ma in un giorno qualunque, quando sei solo e ti sembra quasi di sentirti gli occhi addosso di chi, su quei prati, non ha scelto, non era pronto a morire. Di chi non c’è più per l’atrocità dei suoi simili, per l’odio cieco del distruttore.

Ho fatto questa esperienza qualche anno fa e non mi è più uscita dalla testa e dal cuore. Ieri il ritorno, con il grandissimo orgoglio di rappresentare la mia città. Indossare la fascia tricolore è qualcosa di speciale, per chi ci crede davvero.

Oggi, in molte parti del mondo, nulla è cambiato in termini di massacri e barbarie.

Tocca a noi. Tocca anche a noi, in ogni piccolo dannatissimo attimo della nostra giornata, di tutti i nostri giorni, per tutta la nostra vita.

Fonte: Libertà.it

Come ogni anno, non mancava il gonfalone della città di Piacenza tra i labari e gli stendardi presenti alla cerimonia di commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema, di cui ricorreva, il 12 agosto, il 70° anniversario.
Un appuntamento che l’assessore al Nuovo Welfare, Stefano Cugini, definisce “intenso e molto toccante”, sottolineando come dal borgo toscano “arrivi il monito alle giovani generazioni per opporsi all’oblio, alla dimenticanza. Ricordare è fondamentale, per comprendere ciò che è stato e preparare la strada affinché un simile abominio non abbia a ripetersi. Questo triste evento si è celebrato, del resto, in un momento in cui la barbarie della guerra è ancora forte e diffusa su scala internazionale: visitare luoghi come Sant’Anna di Stazzema, per ripercorrerne la storia, è la strada giusta per acquisire una responsabilità collettiva che spinga ciascuno di noi, a cominciare da chi ha ruoli e funzioni istituzionali, a farsi interprete e testimone dei valori imprescindibili della pace, del rispetto del prossimo, del dialogo tra i popoli”.

“Anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – conclude Stefano Cugini – ha invitato i giovani rappresentanti delle scuole italiane ad appropriarsi del futuro per farne un luogo di memoria e di ricerca della verità, mentre Enrico Pieri, presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, sopravvissuto alla strage del 1944, guardando i ragazzi ha raccontato loro di aver superato il rancore, perché conscio dell’inutilità dell’odio che anima tutte le guerre. In un silenzio irreale e intenso, carico di significato, li ha invitati a seguire il suo esempio”.

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