MEMORIA. Sant’Anna di Stazzema, che orgoglio tornare!
Sant’Anna di Stazzema è come sospesa in una dimensione tutta sua. È un monito, oltre il tempo, senza spazio. Non andrebbe visitata durante le commemorazioni, ma in un giorno qualunque, quando sei solo e ti sembra quasi di sentirti gli occhi addosso di chi, su quei prati, non ha scelto, non era pronto a morire. Di chi non c’è più per l’atrocità dei suoi simili, per l’odio cieco del distruttore.
Ho fatto questa esperienza qualche anno fa e non mi è più uscita dalla testa e dal cuore. Ieri il ritorno, con il grandissimo orgoglio di rappresentare la mia città. Indossare la fascia tricolore è qualcosa di speciale, per chi ci crede davvero.
Oggi, in molte parti del mondo, nulla è cambiato in termini di massacri e barbarie.
Tocca a noi. Tocca anche a noi, in ogni piccolo dannatissimo attimo della nostra giornata, di tutti i nostri giorni, per tutta la nostra vita.
Fonte: Libertà.it
Come ogni anno, non mancava il gonfalone della città di Piacenza tra i labari e gli stendardi presenti alla cerimonia di commemorazione della strage di Sant’Anna di Stazzema, di cui ricorreva, il 12 agosto, il 70° anniversario.
Un appuntamento che l’assessore al Nuovo Welfare, Stefano Cugini, definisce “intenso e molto toccante”, sottolineando come dal borgo toscano “arrivi il monito alle giovani generazioni per opporsi all’oblio, alla dimenticanza. Ricordare è fondamentale, per comprendere ciò che è stato e preparare la strada affinché un simile abominio non abbia a ripetersi. Questo triste evento si è celebrato, del resto, in un momento in cui la barbarie della guerra è ancora forte e diffusa su scala internazionale: visitare luoghi come Sant’Anna di Stazzema, per ripercorrerne la storia, è la strada giusta per acquisire una responsabilità collettiva che spinga ciascuno di noi, a cominciare da chi ha ruoli e funzioni istituzionali, a farsi interprete e testimone dei valori imprescindibili della pace, del rispetto del prossimo, del dialogo tra i popoli”.“Anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – conclude Stefano Cugini – ha invitato i giovani rappresentanti delle scuole italiane ad appropriarsi del futuro per farne un luogo di memoria e di ricerca della verità, mentre Enrico Pieri, presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, sopravvissuto alla strage del 1944, guardando i ragazzi ha raccontato loro di aver superato il rancore, perché conscio dell’inutilità dell’odio che anima tutte le guerre. In un silenzio irreale e intenso, carico di significato, li ha invitati a seguire il suo esempio”.
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