casta e dintorni
Il fastidio della Medaglia d’oro

Di chiaro stampo antifascista

"Il fascismo è un tarlo, che si nutre di esasperazione e paura, che cerca sfogo in un nemico e in soluzioni radicali. Ripudiarlo oggi è una risposta al presidio necessario contro la normalizzazione di certi disvalori e la banalizzazione di pensieri e comportamenti che ci allontanano dal livello base di umanità.”

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anni trascorsi dal 25 aprile 1945

| Poco meno di un pannicello caldo

Nonostante le garanzie del Sindaco in Consiglio comunale, la giunta ha approvato un testo che si rifiuta di richiamare il rispetto alla Medaglia d’oro. Poche righe di modifica. Prendere o lasciare. E parlano pure di condivisione!

“Spiace, registrare la presa di posizione di qualche consigliere che, in spregio a questo momento di comune condivisione, insista, per pura propaganda politica, nel voler introdurre elementi polemicamente divisivi, che certo non aiutano un sereno confronto e la maturazione di una coscienza comune”

Così la nota stampa della Giunta, dopo l’approvazione delle modifiche (all’acqua di rose) ai criteri di concessione delle sale comunali.

Ci vuol davvero coraggio ad attribuire ad altri lo spregio a un momento di condivisione, dopo aver risposto “picche” a tutte le proposte della minoranza nelle varie riunioni dei capigruppo.

Ci vuole mestiere a ergersi garanti del “patto tra gentiluomini” in pubblico e poi buttare sul tavolo quattro righe banali, dicendo:prendere o lasciare.

Perché così è successo, per puro fastidio a ribadire l’essenza antifascista della nostra città, che ha portato questa illuminata giunta a opporsi persino alla richiesta di rispettare la parola data in Consiglio comunale, laddove – in aula – avevamo posto come unico punto non negoziabile proprio l’esplicito riferimento al rispetto alla Medaglia d’oro e alle motivazioni che ne giustificarono il conferimento, che chiedevamo venissero riportate integralmente – si tratta di poche righe – nella modulistica da compilare. 

fonte: IlPiacenza.it

Altro che: “recepiti i criteri emersi nel dibattito consigliare“! Niente da fare: della Medaglia d’oro al valor militare nei nuovi moduli nessuna traccia. Sta già nello Statuto. Guai a ripetersi e diventare ridondanti!

Non paghi, scelgono di esagerare e di rinunciare anche al minimo di stile che ci si potrebbe aspettare.

Potevano tenere un basso profilo e avrei evitato di mettere questi puntini sulle i. Invece se ne escono con un comunicato autocelebrativo, in cui girano la frittata e partono all’attacco di chi – a dir loro – vorrebbe introdurre elementi politicamente divisivi.

Si sappia che gli “elementi politicamente divisivi”, per questi governanti, sono proprio la Medaglia d’oro di cui si fregia Piacenza per la lotta alla dittatura e all’oppressore straniero e le parti della Costituzione in cui è più chiaro il riferimento all’antifascismo.

Ci hanno fatto capire in modo chiaro che per loro il “sereno confronto” equivale a:

fai quel che dico io

e la “maturazione di una coscienza comune” passa per la rimozione di verità storiche.

Fumo negli occhi gettato senza ritegno, compiacendosi pure di accusare gli altri di propaganda.

Il fascismo è un tarlo, che si nutre di esasperazione e paura, che cerca sfogo in un nemico e in soluzioni radicali. È un meccanismo semplice, da cui nessuno è al riparo.

Ripudiarlo oggi non è una risposta all’inesistente pericolo di ricostituzione del disciolto partito, ma al presidio necessario contro la normalizzazione di certi disvalori e la banalizzazione di pensieri e comportamenti che ci allontanano dal livello base di umanità.

Chi amministra ha il dovere di interpretare quel presidio, nelle grandi e piccole azioni quotidiane

Rimangiarsi la parola e far pesare i numeri di un potere arrogante, che mal sopporta il vero confronto, non sono di certo il miglior viatico in tal senso.

A prescindere da quanta opinione pubblica si riesce a confondere con verità posticce e comunicati che, in quanto a propaganda, meritano davvero una menzione speciale.

W Piacenza, città Medaglia d’oro. W l’Italia che resiste. Libera, democratica, solidale.

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Silenzio complice

Neri Ponzio Pilato...

"Meglio parlare e fare pubblicità - mentre si tiene alta la soglia dell’attenzione - che non fare i Ponzio Pilato e ammiccare a un silenzio complice”

Dopo Lorenzo Fiato di Generazione Identitaria (quelli di terra – etnia – tradizione),  ecco un nuovo tentativo di  disonorare la sede della casa delle associazioni, che ha una sua storia particolare legata alla ex Arbos e che si trova – non dimentichiamolo – sul terreno di un Comune Medaglia d’Oro per la lotta partigiana.

Questa volta si è alzato ulteriormente il tiro, chiamando a far passerella un pezzo da novanta della peggiore risma fascista quale Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale.

Ho da subito fatto notare che questa amministrazione, mentre non ha trovato il tempo per partecipare alla veglia in memoria dei martiri della strage islamofoba – suprematista di Christchurch, nicchia sulla concessione di spazi pubblici a chi tanto si intende di xenofobia o a chi di stragi ha abbondante memoria storica.


Come se la son presa sentendomi dire che la giunta avrà senz’altro i suoi motivi politico – ideologici per seguitare con queste strizzate d’occhio a casa pound, blocco studentesco e camerati vari, tanto da fregarsene dello spregio continuo alla storia resistente della nostra città!

Eppure ho solo riportato i fatti e tratto le ovvie conseguenze.

Per fortuna che la speranza che schifezze come la presentazione del libro di Delle Chiaie servissero a un risveglio delle coscienze, si è concretizzata e l’evento è saltato.

Peccato solo che il Sindaco, invece di mettere in riga il suo assessore compiacente e farla finita con queste provocazioni, abbia pensato bene di replicare con una nota pilatesca e inopportuna, nascondendosi dietro questioni regolamentari e controattaccando chi, a suo dire, “strumentalizza vergognosamente“.

Non ho mancato di rispondere in Consiglio comunale, dicendole che, a mio avviso, di “vergognosamente strumentale” c’è solo il fatto che le abbiano fatto dire che trova “vergognosamente strumentali” le critiche.

Vergognoso sarebbe stato far finta di niente, da parte di chiunque abbia a cuore la storia della nostra città. Evidentemente qualcuno non la pensa così.

“Meglio parlare e fare pubblicità – mentre si tiene alta la soglia dell’attenzione – che non fare i Ponzio Pilato e ammiccare a un silenzio complice”.

Tacendo, non vorremo rischiare di trovarci il prossimo anno la Mambro e Fioravanti piacentini benemeriti.