Bonifica di massa!
Bonifica di massa

"La politica non si salva con le frasi a effetto, ma con il cuore e la passione di chi sente il privilegio, nei diversi ruoli, di rappresentare una comunità intera. Con la disponibilità di chi coglie il dovere di creare condizioni e occasioni per gli adulti del futuro. Con serietà, piedi per terra e coscienza di cosa vuol dire essere "cittadino". Chi ama la politica cerca le persone, non le categorie. Chi ama la politica, prova a unire.”

| Heil giofani patani!
Allucinanti affermazioni dei consiglieri Garilli e Reboli, che in tema di campo nomadi sbragano e ripescano frasi da Olocausto. Sono certo che hanno espresso male, malissimo, idee loro molto meno estreme di quel che sembra, ma resta il fatto che i due ora sono amministratori pubblici.
Eccezionale consigliere Garilli! L’impeto dell’età rende il suo leghismo primordiale e incontenibile.
L’onore del ruolo al momento non frena l’idea che per essere degno pretoriano col fazzoletto verde si debba sempre e comunque spararla grossa. Ogni volta che si prenota a parlare, si può star certi che qualche perla è pronta a stagliarsi nel cielo del dibattito politico piacentino.
Così, dopo aver definito l’antifascismo una “cagata pazzesca” e aver rassicurato un folto pubblico che lui non è razzista, figurarsi che ha pure amici argentini (cit.), eccolo ieri venirsene fuori con l’idea che per risolvere i problemi in via Roma serva una bella
bonifica di massa
Per carità, mica è solo. La sua vicina di banco Chiara Reboli, a proposito di campo nomadi, ha candidamente sostenuto che
gli allacci abusivi se vanno a fuoco delle roulotte non è di sicuro colpa del Comune; l’acqua sarà un bene vitale ma se non paghiamo le bollette a noi ce la staccano
Io mi rifiuto di credere che pensino davvero quello che il significato delle loro parole lascia intendere. Non sono mostri ma ragazzi per bene, al netto di queste panzane.
Dico solo che bisognerebbe tornare a dar peso ai termini che si usano e, nel loro caso, iniziare a capire che far parte di una maggioranza e avere l’onore di parlare dai banchi di un consiglio comunale non è la stessa cosa che poter “svaccare” in un bar, nella curva di uno stadio, o in qualche sezione di partito.
Rappresentare le istituzioni ha un peso e richiede uno spessore e un senso di responsabilità che spero per loro acquisiscano presto.
Per strada e in rete c’è pieno di balordi pronti a fraintendere, che non aspettano altro che sentirsi legittimati da qualcuno e comportarsi di conseguenza. Soffiare sul fuoco non è mai positivo.
Spiace per ora notare l’assordante silenzio di chi, per ruolo, esperienza e competenza, avrebbe l’autorità e il dovere di richiamare i giovani padani a maggior misura nelle espressioni.
I risolini divertiti a fari spenti, che al momento sostituiscono il biasimo, dimostrano la stessa poca responsabilità delle parole mal pronunciate a microfoni accesi da questi ragazzi.