diritti, nuovi cittadini, welfare e sanità
PROFUGHI: se la toppa è peggio del buco.
Non amo i radicalismi, ma altrettanto fuggo dalle forme indefinite che inglobano tutto e il suo contrario.- Stefano Cugini

Qualità non è privilegio, non è dare a qualcuno e togliere ad altri. Qualità é un modo di intendere, una filosofia che si traduce in azione. Ci può essere qualità e dignità anche in un’accoglienza o in una sistemazione modesta ed essenziale: ce lo hanno insegnato i nostri nonni in tempo di guerra e carestia.

Oggi, anno del Signore 2016, con soldi pubblici in gioco, in un contesto avanzato come quello emiliano romagnolo, la qualità é una scelta, l’intervallo di confidenza tra il margine di profitto che un imprenditore cerca e che lo rende diverso da chi si concentra invece sull’aiuto umanitario e la tenuta sociale collettiva.

Venderla diversamente, aggrappandosi all’idea di emergenza, é una scusa misera.

Dalla Prefettura il fastidio per le mie parole. Non mi sono mai sottratto alle domande dei cronisti, su nessun argomento, per rispetto del lavoro altrui e perché io non ho niente da nascondere o di cui vergognarmi.

Finché godrò della fiducia del Sindaco, svolgerò il mio ruolo a testa alta, facendo scelte indipendentemente dalla loro popolarità, assumendomi responsabilità e accettandone le conseguenze. Quando dico qualcosa, si basa su presupposti di verità dimostrabili.

Sua Eccellenza il Prefetto deve rispondere ad Angelino Alfano. Io invece alla mia coscienza e a ogni singolo cittadino di Piacenza, la mia città.

Perciò si, parlo alla mia gente anche attraverso la stampa, in omaggio a quella trasparenza, a quell’idea di amministrazione come “casa di vetro” che o si pratica, o son solo parole al vento.

Se qualcuno non condivide questa abitudine, ne spieghi i motivi alla comunità.

Il bello di tutta questa vicenda è che pure il gestore ha trovato il coraggio di parlare, dimostrandosi poco coordinato, sul piano della comunicazione, con chi dovrebbe coordinarlo. Ho letto attentamente le sue dichiarazioni, ricavandone tre semplici domande:

  1. lunedì 14/11 ho risposto a un’interrogazione del consigliere Putzu e, a precisa richiesta, leggendo una nota della Prefettura, ho escluso arrivi diretti dagli sbarchi. Come mai il Sig. Loranzi dichiara che «i profughi di Lampedusa arrivano direttamente alla Bossina senza altri filtri»?
  2. Se, come dichiarato dal Sig. Loranzi, «la Bossina é una struttura che offre da lavorare a 10 persone», dove si trovavano e quale supervisione esercitavano questi dipendenti nel mentre in cui gli ospiti si divertivano a dare la caccia, scuoiare e cucinare una nutria nel cortile?
  3. A fronte di «fatture su fatture, che attestano spese per migliaia di euro, inerenti cibo, farmaci, indumenti» come giustifica il Sig. Loranzi il verbale di Ausl, laddove cita «condizioni igieniche della struttura in generale, e in particolare di stanze e servizi igienici, fortemente carenti in conseguenza della mancanza di una regolare pulizia, dell’assenza di personale dedicato e della sostanziale assenza nella struttura di materiali e prodotti utili allo scopo»? O dove constata «condizioni personali degli ospiti molto carenti, abbigliamento indossato inadeguato alla stagione, o comunque evidentemente di recupero», con gli stessi ospiti a lamentare «la mancata fornitura di indumenti e scarpe adeguati, di coperte e di prodotti per l’igiene personale (sapone, shampoo)? O – ancora – un locale cucina con «attrezzature obsolete, supporti di sostegno invasi da ruggine, frigorifero e congelatore non adeguati, condizioni di pulizia scarse per arredi, attrezzature, utensili, boiler con portata d’acqua insufficiente», ecc ecc ecc?

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nuovi cittadini, partecipazione, welfare e sanità
PROFUGHI: Corte Bossina, esempio di come non si fa accoglienza.
Non amo i radicalismi, ma altrettanto fuggo dalle forme indefinite che inglobano tutto e il suo contrario.- Stefano Cugini

Si può chiamare in tanti modi: cocciutaggine, ostinazione, anticonformismo. Per me é coerenza. Se continui a urlare al vento le cose ovvie che amministrando hai il dovere di garantire alla tua gente (parlo di sicurezza, dignità, rispetto delle regole) e in troppi fanno orecchie da mercante, poi finisce che ti muovi direttamente, per il bene comune.

Ho un elenco di servizi mantenuti, migliorati o aggiunti per i nostri anziani, i nostri disabili, i nostri minori e le nostre famiglie. Questa é equità sociale.

Ai nostri profughi, che sono esseri umani, che non ci siamo scelti ma dobbiamo in qualche modo gestire in mezzo a tanta dabbenaggine ed egoismo, cerchiamo di trasmettere valori e aiuto, con lo stesso impegno e rispetto che usiamo per tutti. Questa é solidarietà umana.

blitz a cascina bossina
Ho fatto un bel casino negli ultimi giorni, presidiando la richiesta del Sindaco all’Ausl per un sopralluogo di verifica delle condizioni igienico-sanitarie a Corte Bossina, struttura in cui si accolgono (male, a mio giudizio) un gran numero di richiedenti asilo.

Andatevi a rileggere il discorso di JFK sui diritti civil, 11 giugno 1963.

Questa Nazione è stata fondata da uomini di origini e nazionalità diverse, in base al principio di uguaglianza di tutti gli uomini. Ogni volta che vengono minacciati i diritti di uno di essi, anche i diritti degli altri ne risultano sminuiti. Oggi siamo impegnati in una lotta mondiale per promuovere e tutelare i diritti di tutti coloro che aspirano ad essere liberi” (…) Ciò che dobbiamo affrontare è prima di tutto un problema morale.

A partire dallo schifo che abbiamo trovato e a prescindere dalla possibilità di sistemare le cose che non vanno, penso che posti come questo debbano essere chiusi proprio perché se ne fregano dei valori di riferimento che prescindono da qualsiasi prescrizione normativa, dei protocolli, delle convenzioni o degli avvisi. Valori non derogabili per un’accoglienza seria, dignitosa ed educante, funzionale al percorso di inserimento e integrazione che coincide “con” e continua “dopo” il progetto individualizzato in struttura.

Al contrario, il mancato rispetto e la non trasmissione di questi valori, rendono ancora più precaria questa già difficilissima gestione di un fenomeno ormai strutturale, favorendo tensione sociale, incomprensione reciproca, emarginazione, mancato rispetto delle regole di civile convivenza.

cascina bossina

Se non trasmettiamo questi valori, ci prepariamo a consegnare forze fresche alla delinquenza locale. Spetta alle istituzioni, se degne di questo nome, non solo sanzionare i gestori che pensano più all’utile d’impresa che all’aspetto umanitario, fino a escludere quelli che reiterano le inadempienze o ne commettono di particolarmente gravi, ma cacciare dal sistema chi ignora la giusta filosofia. Per autotutela e monito a tutta la rete di accoglienza.

I cittadini, che subiscono disagi crescenti in proporzione allo scarso coordinamento istituzionale, hanno il diritto di sentirsi tutelati da chi li rappresenta, potendo contare sull’efficacia dei progetti, la prontezza dei controlli, la trasparenza della rendicontazione.

Non è ammissibile correre il rischio che s’ingenerino, nella percezione pubblica, zone d’ombra e timori rispetto a possibili infiltrazioni di malaffare, come già più volte è capitato altrove.

Quegli imprenditori che si fingono filantropi, a casa nostra, devono capire che il loro modo di fare impresa non va d’accordo con la filosofia di accoglienza che il Comune di Piacenza sta portando avanti, con fatica ma con altrettanta forza e coerenza, a tutela di tutti, in primis della comunità piacentina.

Al Sig. Loranzi, proprietario di cascina Corte Bossina, che mi ha definito uno “che si agita con riflessioni e dichiarazioni prive di ogni fondamento di verità, dettate da risentimenti, velleità personali e ricerca continua di visibilità sulla stampa“, rispondo che la mia velleità é far bene il mio lavoro, anche se dà fastidio a qualcuno. Per i fondamenti di verità, invece, é affare della Procura della Repubblica.

Nella nostra città, d’ora in poi chi deroga scandalosamente da questi principi, lo denunciamo. Senza se e senza ma. Perché o si traccia una strada diversa, o si é conniventi.

Così, tanto per essere chiari.

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