EXPO. Le cuoche dei nidi superstar per un giorno
Amministro come so fare il volontario. Non prometto agli altri meraviglie ma lavoro con gli altri per un mondo migliore. Tutti i giorni. Con l’ottimismo ignorante di chi lo crede possibile se fatto insieme. Avete mai visto un volontario fare promesse? Il volontario coglie un bisogno, si attiva per risolverlo, cerca chi lo può aiutare. Ai proclami preferisco la fatica.- Stefano Cugini
Sabato a #Expo, come ho detto, mi sono sentito orgoglioso di presentare un’eccellenza di casa nostra circondato dalla squadra delle cuoche e del personale dei nidi. Dobbiamo stimarci di più, volerci più bene, perché abbiamo tante cose belle che aspettano solo di essere maggiormente valorizzate.
Ecco come ci vede chi ci guarda (e studia) da fuori.
- Eri Goto, inviata del giornale Ashai Shimbun (Giappone), a conclusione dell’inchiesta sulla refezione scolastica che, in un confronto tra il servizio erogato nel suo Paese e la nostra realtà, scelta come eccellenza italiana, l’ha portata a Piacenza, si è detta colpita dal carattere innovativo dell’appalto per la gestione del servizio, tra i cui punti cardine figuravano la valorizzazione delle eccellenze del territorio, della filiera corta, degli alimenti biologici e dei prodotti aventi una concreta dimensione etica (ad esempio, le banane provenienti dal circuito equo-solidale). Ha descritto “una mensa luminosa, dove i bambini chiacchierano sorridenti”, dove “il minestrone ha un sapore delicato e i prodotti sono quasi tutti forniti da agricoltori della zona”, sottolineando positivamente il fatto che circa il 70% dei cibi è bio e locale. Ha riportato dei suoi incontri, con Antonella, che quotidianamente consegna per le scuole i prodotti dell’azienda agricola delle nostre colline fondata da suo padre: “Se non fosse per la fornitura alle mense scolastiche, avremmo dovuto chiudere già da tempo”. O con un allevatore che rimarca come, grazie al sistema di refezione scolastica, valga la pena ricercare la qualità, pur sostenendo costi maggiori per i produttori. O Stefano: “Quando coltivo la frutta, penso ai bambini che la mangeranno”.
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