nuovi cittadini
DISCRIMINAZIONE, stragi, e conformismo: un cocktail micidiale
La politica non si salva con le frasi a effetto, ma con il cuore e la passione di chi sente il privilegio, nei diversi ruoli, di rappresentare una comunità intera. Con la disponibilità di chi coglie il dovere di creare condizioni e occasioni per gli adulti del futuro. Con serietà, piedi per terra e coscienza di cosa vuol dire essere “cittadino”. Chi ama la politica cerca le persone, non le categorie. Chi ama la politica, prova a unire.- Stefano Cugini

discriminazioneFinocchi, negri, clandestini, terroristi, accattoni, galeotti, puttane, zingari.

Ci sentiamo dei leoni a stampare grezze etichette sulle altrui esistenze. Solchi da scavare, dita da puntare, affinità da spartire con chi vomita odio e (pre)giudizi.

É così facile. Liberatorio ed esorcizzante. E mortale. 50 vittime e 53 feriti in queste ore a Orlando. Siamo indulgenti su tutto fuorché sulla diversità e il bisogno, che infastidiscono le nostre poche certezze sotto-borghesi.

Bolliamo di buonismo la complessità, l’educazione, il piacere del confronto, e i limiti saltano. Tanto son solo parole, tanto il Mein Kampf é solo un monito, Trump é una macchietta, gli hooligans son ragazzi.

E noi, che cerchiamo sicurezza isolandoci, perdiamo in libertà ogni giorno di più.

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società
DISCRIMINAZIONE. Lgbt, botte, insulti. O reagiamo insieme, o siamo complici.
È inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.- Italo Calvino

Non è lo spintone, non è l’insulto in sè. Tra ventenni capita di azzuffarsi. Se finisce lì, non è mica il finimondo. La cosa grave, molto grave, è quando parole e forza si usano per segnare una distanza o per offendere qualcuno, ritenendolo diverso, inferiore, sbagliato.

insulti a giovane gay

Hai un bel dire che questi idioti provocatori si qualificano da soli con le loro “bravate”. La realtà è che sono portatori (in)sani di violenza, odio e intolleranza e ogni qual volta non reagiamo collettivamente, comunitariamente a questi delitti, ogni volta che minimizziamo o pensiamo che ci sia qualcosa di più importante a cui dedicarci, ogni volta che non opponiamo scienza, educazione, cultura, civiltà con forza ostinata e contraria, siamo un po’ complici.

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