Faccio parte di un’amministrazione che ha attraversato forse il più difficile periodo dal dopoguerra a oggi. Rivendico un’attività frenetica, a dispetto di chi parla di torpore e immobilismo, con tanti risultati ottenuti o in cantiere (basta scorrere la linea del tempo qui sotto).
L’asilo internazionale di via Sbolli però mi resterà nel cuore. Sarà il ricordo più bello di questa esperienza unica. Non tutti gli amministratori hanno la fortuna nel loro mandato di poter inaugurare un asilo. Io ci sono riuscito in tre anni. Non era un progetto nel cassetto: è stato pensato, voluto con caparbietà, si è creata la rete, si sono superate difficoltà economiche e burocratiche, si è costruito. Lo si è trasformato in una conquista collettiva, pubblico e privato insieme per il bene della comunità.
Ricordo come fosse oggi le perplessità iniziali, i “chi te lo fa fare“, “non è il momento giusto“, “c’è la crisi, i genitori tengono i bambini a casa“, “a Piacenza la fascia 0-6 anni comunale non esiste“.
Niente, abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo, perché ancora prima che una struttura avevo in testa un messaggio di speranza, un simbolo, la prova che crediamo nel futuro e nelle giovani generazioni.
Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto con me. Grazie soprattutto ai genitori, che in pochi giorni hanno allontanato le mie paure (“e se poi non ci sono iscrizioni?“).
Abbiamo letto un bisogno e la risposta è stata immediata e clamorosa. Quando guidi una comunità e ti accorgi che il bisogno letto era corretto, è la più grande soddisfazione che possa capitarti. Se poi di mezzo ci sono i bambini, beh, voli per un po’ a un metro da terra. Oh Yes! 🙂
Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.- Henry David Thoreau
Amministro come so fare il volontario. Non prometto agli altri meraviglie ma lavoro con gli altri per un mondo migliore. Tutti i giorni. Con l’ottimismo ignorante di chi lo crede possibile se fatto insieme. Avete mai visto un volontario fare promesse? Il volontario coglie un bisogno, si attiva per risolverlo, cerca chi lo può aiutare. Ai proclami preferisco la fatica.- Stefano Cugini
Dal 5 dicembre 2016 al 9 gennaio 2017 resteranno aperte le iscrizioni per il nuovo asilo bilingue a Piacenza!
Si parte finalmente con il servizio sperimentale per bambini da 1 a 6 anni di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi mesi.
Il Quartiere San Giuseppe è ormai un vero e proprio polo per l’infanzia, che alla nuova struttura, può affiancare la Biblioteca comunale 0/6 anni “l’elefante che legge” e il Centro per Bambini e Genitori “l’elefante variopinto“. Ci ho creduto molto, ci abbiamo creduto in tanti e avremmo voluto poter inaugurare a settembre. Partiremo più tardi del previsto, ma l’importante è vedere realizzato questo autentico sogno.
Essere onesto può non farti avere tanti amici, ma ti farà avere quelli giusti.- John Lennon
Fondi europei intercettati! Ancora una volta bravi ii miei collaboratori. Il progetto Edugate – Multilingual teaching in early childhood education and care che abbiamo candidato nell’ambito del programma ERASMUS+è stato approvato, con una valutazione di 96,5 su 100.
Le candidature erano 166 e ne sono state ammesse e finanziate 26 (il 16%).
Comuni ed enti locali in corsa come capofila erano solamente 4 (Piacenza, Torino, Livorno, Provincia di Pesaro e Urbino) e il nostro è stato l’unico progetto ammesso. Tutti gli altri soggetti capofila erano Università, enti di ricerca, scuole.
Il budget non ha subito rimodulazioni e quindi è stato riconosciuto quello proposto di € 417.410 per il triennio di durata del progetto.
Una grande soddisfazione, che completa nel migliore dei modi le belle premesse di gennaio, quando il progetto presentato aveva incontrato l‘interesse di varie istituzioni europee, tanto da richiedere il parternariato.
Ricapitolando, dunque: a #Piacenza un polo#infanzia internazionale non c’é. Ci sarà. La gestione comunale della fascia 3-6 anni non c’é. Ci sarà. Criteri d’accesso specifici per conciliare i tempi di vita e di lavoro dei genitori nell’offerta comunale non ci sono. Ci saranno.
Noi guardiamo all’Europa e l’#Europa guarda a noi.
Bene. Poche settimane fa l’approvazione del progetto pedagogico. Ora i soldi dall’Europa. Basterà a convincere anche gli ultimi scettici sulla bontà della nostra idea?
In cosa consiste EDUGATE?
Il progetto è volto a sviluppare la cooperazione e lo scambio di buone pratiche in ambito educativo. Ha per oggetto l’insegnamento multilingue nel sistema dei servizi educativi/scolastici per la prima infanzia (ECEC -educazione e cura della prima infanzia) e durerà 3 anni, con avvio da Settembre 2016.
EDUGATE intende migliorare le competenze degli educatori/insegnanti della prima infanzia, con particolare riferimento all’insegnamento della seconda lingua nel sistema ECEC. Nasce dal riconoscimento della mancanza di un servizio prescolastico che esplori ulteriormente le potenzialità dei bambini nell’apprendimento di una seconda lingua, in cosiderazione del fatto che le classi del sistema ECEC stanno diventando sempre più multiculturali e multilingue.
Il numero dei bambini stranieri sta aumentando, a causa dell’incremento della mobilità internazionale che i paesi europei stanno affrontando. Per questi bambini è essenziale imparare la lingua del paese ospitante dalla prima infanzia, ma anche in quei contesti meno toccati dal fenomeno migratorio è estremamente utile per i bambini imparare l’inglese o un’altra lingua veicolare, che può essere preziosa nella loro vita adulta per superare le barriere linguistiche e culturali. In entrambi i casi, imparare una seconda lingua per i bambini può essere uno strumento prezioso per vivere in maniera soddisfacente in una società aperta multilingue e multiculturale.
I 7 partners del progetto EDUGATE hanno differenti competenze nell’insegnamento di una seconda lingua nell’educazione prescolastica e nella gestione delle classi multilingue. Riflettono inoltre contesti nazionali con approcci e livelli di attuazione dei contenuti del progetto molto differenti.
Italia (Comune di Piacenza – capofila del progetto)
Italia (l’Università Bicocca-Milano),
Repubblica Ceca (scuola ZA ANGEL),
Lettonia (Comune di Riga),
Polonia (Comune diKrasne),
Slovenia (istituto Fini)
Svezia (Università di Goteborg).
Le attività previste sono:
una fase di ricerca che coinvolge direttamente gli insegnanti e gli educatori nella raccolta delle loro opinioni e approcci professionali. Questa è tesa ad avere una visione più dettagliata dei metodi di insegnamento del bilinguismo nel sistema ECEC in Europa-Contesti Formativi e Mappa dei bisogni.
una raccolta delle 35 migliori pratiche innovative, che riguardano l’insegnamento di una seconda lingua nel servizi ECEC in Europa-Raccolta delle Migliori Pratiche Innovative
un programma educativo e un piano di lavoro per l’insegnamento di una seconda lingua nel sistema ECEC, che descriveranno come sarà insegnata e utilizzata la seconda lingua nelle attività quotidiane. Indicheranno i contenuti, i giochi e le apps, la musica, i libri, i film che possono essere usati. Questi saranno a disposizione di fruitori esterni e internazionali.
I risultati saranno illustrati in 8 eventi moltiplicatori organizzati a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo circa 300 persone dei servizi ECEC: educatori e insegnanti ECEC, studenti, autorità locali, famiglie e così via.
EDUGATE accrescerà la qualità del sistema ECEC e rafforzerà il profilo professionale degli insegnanti, migliorando le abilità linguistiche dei bambini.
I bambini e le famiglie beneficeranno della formazione e dell’alta qualità dello staff, così come di nuovi metodi che favoriscono lo sviluppo sociale e personale migliorano la comunicazione, le abilità congitive e linguistiche, gettando così le basi per un proficuo apprendimento di lunga durata, soprattutto per i bambini che provengono da contesti svantaggiati.
EDUGATE influenzerà i gruppi più vulnerabili, ad esempio i bambini migranti, in modo ancor più positivo, consentendo loro di esprimere il loro potenziale e progredire nel loro percorso educativo allo stesso livello dei non migranti.
Il finanziamento complessivo triennale è di € 417.410,00 di cui € 86.365.00 andranno al Comune di Piacenza capofila del progetto, che non dovrà impegnare risorse finanziarie proprie ma attivare uno staff di progetto e garantire il coordinamento, la supervisione tecnico-scientifica e organizzativa, la gestione amministrativa e finanziaria.