Terra, etnia, tradizione
Povera Piacenza. Si arretra sui diritti, si indietreggia sulla tutela dell’ambiente, si progetta la chiusura degli spazi di aggregazione giovanili.
Però un amministratore accoglie e dà voce all’estrema destra identitaria e xenofoba. Quella dello slogan “Terra, entia, tradizione” per intenderci.
Ora, che i giovani padani rivendichino la libertà di invitare e ascoltare chi vogliono ci sta.
Non se ne abbiano però se poi i consiglieri Cugini e Rabuffi si indignano per un evento che celebra chi si é imbarcato per ostacolare le operazioni di recupero e salvataggio dei migranti al largo delle coste libiche, cioè per non fare sbarcare disperati in fuga da fame, guerre, torture.
Per noi quella di Defende Europe non é un’esperienza degna di un paese civile e volerla far passare come normale é l’ennesimo tentativo di dare cittadinanza alla banalità del male
Pessimo uso della casa delle associazioni, da chi oggi ha fatto capire di voler chiudere spazio 2 e spazio 4.
La medaglia d’oro di cui si fregia Piacenza racchiude in sè la difesa di valori su cui non si può arretrare, specie in un momento in cui venti di chiusura, discriminazione e nazionalismo stanno soffiando di nuovo forte a livello planetario.
Ci dica il Sindaco Barbieri cosa pensa della presenza di un suo assessore all’incontro con il rappresentante italiano di “generazione identitaria”, che al netto degli equilibrismi di chi tenta di farlo passare come un innocuo momento di dibattito democratico, altro non è che un proscenio concesso a un’associazione razzista.
Per quel che mi riguarda, sarò ovunque emergerà il bisogno di supportare chi è un passo indietro e di non abbassare la guardia verso i pericolosi indizi di un arretramento di sensibilità sociale che la Storia ci ha già dimostrato degenerare poi in tragica disumanità.
Ci sono fili rossi che si tengono, tanti puntini da unire come sulla settimana enigmistica, per ottenere la figura completa. Analogie e connessioni, parti che ahimè, poi finisce che fanno un tutto per nulla rassicurante.
Così, tra il “famo ‘sta sceneggiata” del presidente della Lazio Lotito dopo la vergogna con cui la sua curva fascista ha oltraggiato la memoria di Anne Frank e “é solo un incontro con una persona per approfondire” della Lega piacentina a proposito del nazistello dell’Illinois che gioca a fare il pirata per mare; tra “usciamo dalla rete antidiscriminazione” del Comune e “son solo goliardate” quelle della spiaggia o del ristorante che inneggiano al Duce, io vedo pelose affinità. Sottili, volutamente dissimulate ma pericolosissime.
Così come preoccupante é lo scherno di chi gira la frittata e ti dice che queste denunce dimostrano che sei tu l’antidemocratico. Io denuncio invece. E me ne vanto pure.
Pare superfluo ricordare le parole di Papa Francesco e il suo invito a gettare ponti tra i popoli. Eppure, anche in tema di coerenza cristiana, in troppi si affrettano a predicare bene, razzolando invece tremendamente male.