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PROFUGHI: il senso del buonismo combattente
Essere onesto può non farti avere tanti amici, ma ti farà avere quelli giusti.- John Lennon

L’Afghanistan é un Paese in guerra. Se quattro persone, tra cui due minori, scappano a piedi dalle loro case e si fanno mezzo mondo per finire nel cassone di un Tir all’Ikea di Piacenza, la mia coscienza mi dice di preoccuparmi del loro stato di salute.

Credo nel principio di “restare umani”, come premessa. Prima di consegnarli ai servizi sociali, di espellerli o di classificarli clandestini, potenziali terroristi e inneggiare alle dissennate politiche migratorie di Trump.

Da piacentino ringrazio i Carabinieri, uomini veri, dentro una divisa da onorare. Ciò detto, subito dopo penso ai cittadini esasperati, che hanno ragioni da vendere, lasciati soli dalla politichetta dell’eterna polemica tra populismo e buonismo.

Oggi la gente é vittima di un sistema senza credibilità, litigioso e diseducativo. Che da destra non sembri vero passare all’incasso su un simile argomento è nell’ordine delle cose. Mi chiedo invece quando a sinistra, dove ci si è battuti per la libertà, la lotta alle disuguaglianze, la solidarietà tra popoli, ci si darà una sveglia.

Che un sindacalista mi confessi, mesto, come ormai anche tra gli iscritti dire dei profughi sia tabù (“abbiamo imparato a non andare sull’argomento”), è un grave segno dei tempi. La colpa è di chi parla di “percezione” come se si trattasse di un’allucinazione collettiva, di chi non si espone, perché oggi si perde consenso a girare il dito in questa piaga, di chi si ostina a proporre un “vogliamoci bene” fatto solo di diritti e mai di doveri.

Il diffuso malcontento è figlio di un’accoglienza fatta di approssimazione, scaricabarile e presunti privilegi, che contrasta con il sentimento comune del cittadino italiano, schiacciato da fisco, burocrazia e inefficienze, in una realtà dove il merito si vede col binocolo e la giustizia va al rallentatore. Si aggiungano crisi e conflitti su scala planetaria, si mescoli il tutto e come si fa poi a non capire chi cerca nell’altro un nemico su cui scaricare colpe e frustrazioni.

È giusto? No! Sono razzisti gli italiani? Macché! L’accoglienza è un valore universale, laico, imprescindibile. Finché esistono spazi, risorse e possibilità di farla in modo dignitoso e armonico con la tenuta sociale di un territorio. Però é altrettanto un valore il diritto al buon vivere dei cittadini ospitanti, che non devono essere messi nelle condizioni di pensare che altri stiano ricevendo aiuto a loro discapito (cosa peraltro non vera).

Altro che “cambiare argomento”! Qui bisogna tornare a dialogare, dare risposte e soluzioni, per disinnescare la radicalizzazione ideologica, con le sue spinte xenofobe e nazionaliste. O la semplice, ma non meno preoccupante, incazzatura del pensionato che ne ha le scatole piene.

La sicurezza si ottiene in primis con regole chiare, il rigore di farle rispettare, sanzioni certe. Cose che un Comune non può fare da solo. A Piacenza, dall’inizio del fenomeno, abbiamo tenuto in equilibrio solidarietà umana ed equità sociale. Sulle battaglie che servivano, servono e serviranno l’amministrazione c’è da prima, con più forza e più efficacia di chiunque altro: parlano i fatti, sfido chi se la sente a confutarli nel merito. Ma c’é ancora tanto da fare.

Dopo la fiacca gestione Alfano, il nuovo inquilino del Viminale, Marco Minniti, pare aver intrapreso la strada nel senso e col piglio giusti. A livello locale finché potremo, continueremo a proporre una politica dalla schiena dritta, che ritiene inconcepibile desistere di fronte ai tanti muri di gomma. Perché poi, al netto del risultato finale, é il modo in cui si gioca la partita che qualifica gli interpreti.

 

curiosità, risultati
DISABILI. Lo sai che abbiamo una casa particolare dove succedono cose bellissime?
Non é tempo per gli infallibili e per quelli che “la colpa é sempre di qualcun altro”. I miei supereroi sono gli onesti operai con le borse sotto agli occhi per la fatica quotidiana e il sorriso pronto di chi ha sogni da inseguire e condividere.- Stefano Cugini

prove di autonomiaQualche settimana fa ho esultato per la conclusione del percorso di ‪#‎provediautonomia, rivolto ai ragazzi disabili tra i 20 e i 45 anni, ringraziando ‪#‎ikea per l’arredamento dei locali.

È veramente lodevole che un’azienda così grande metta a disposizione del territorio le sue competenze tecniche ed economiche per rendere più fruibili, funzionali e perché no, piacevoli, i locali destinati a un progetto così importante.

Anche questo è un segnale che siamo una comunità che si prende cura degli altri.

Oltre che riempiti, questi spazi andavano anche tinteggiati. Ecco allora che ci hanno pensato alcuni utenti dei servizi sociali impegnati nel ‪#pattodireciprocità.

 

Sono persone destinatarie di contributo economico che in cambio mettono al servizio alcune loro competenze per lavori di pubblica utilità.

Oggi, al taglio del nastro di questo progetto meraviglioso eravamo emozionati, quasi imbarazzati.

Oltre a Ikea (voto 10), il merito è di operatori del Comune, delle cooperative, dei volontari, che non hanno guardato mansionario, orari, giorni.

A tutti loro, lode, bacio accademico e inchino. Piacenza, sii orgogliosa! Questo è il nostro livello di welfare. Sono carico a molla! Che gran prova di generatività!!!

Grazie gente, grazie davvero 🙂

Prove di autonomia:

Il progetto “Prove di Autonomia” nasce come opportunità rivolta a giovani adulti tra i 20 e i 45 anni affetti da disabilità lievi e medio-lievi di sperimentarsi in cicli di week-end in convivenza, all’interno di un appartamento nel centro storico di Piacenza.

Dal sabato mattina alla domenica sera, a gruppi di quattro utenti, con la supervisione e l’accompagnamento di un educatore in alcuni momenti della giornata e di volontari nei restanti momenti e durante le notti, ci si impegna in una serie di mansioni e di attività eterogenee in grado di promuovere livelli di apprendimento e di autonomia crescenti (autonomie personali e domestiche, cura degli spazi, gestione della dispensa e della cucina, utilizzo di elettrodomestici, relazione con gli altri).

Il progetto è promosso da Comune di Piacenza e gestito da tre Cooperative sociali (Aurora Domus, Coop.va ASSOFA, Coop.va Il Germoglio Due)

Ikea Italia distribution srl offre la progettazione completa e l’arredamento dei locali. Nei giorni scorsi è stato effettuato il sopralluogo dell’arredatrice Ikea. Erano presenti anche alcuni ragazzi che frequentano le prove di autonomia, due genitori e un rappresentante dei soggetti gestori.

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