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ASILI NIDO. A Piacenza sono e resteranno un servizio educativo
Essere onesto può non farti avere tanti amici, ma ti farà avere quelli giusti.- John Lennon

freepik bambini clearLe polemiche strumentali di chi conosce (o dovrebbe) la realtà dei fatti e chiede cose fuori portata mi lasciano quel senso di disagio umidiccio e appiccicoso.

Altra cosa sono le preoccupazioni delle famiglie che si interrogano su temi di valore. Non ho e non avrò mai risposte buone per tutte le stagioni: posso solo portare il mio pezzettino di contributo al confronto.

La gestione degli asili nido in capo ai servizi sociali pare proprio un atto di lesa maestà e un attentato alla logica educativa che deve giustamente qualificare il servizio. Premesso che ho cominciato a lavorare in una situazione già definita, non ponendomi in tutta sincerità il tema di questa distinzione, penso per principio che, al di la delle categorie, sia la sostanza delle azioni messe in campo a qualificare un intervento in un senso o nell’altro.

Negli anni Settanta le battaglie sostenute e vinte hanno sicuramente avuto la loro ragion d’essere e per questo dobbiamo ringraziare i protagonisti di allora. Oggi però le condizioni sono diverse e certi elementi di rischio superati.

Tanto nel bene, quanto nel male, è la qualità del lavoro svolto a incidere sull’educazione dei bambini, non certo l’assessorato di riferimento. La stessa Regione Emilia Romagna, amministrazione punto di riferimento in Europa quando si parla di servizi per l’Infanzia, ha da anni in capo all’Assessorato al Welfare la responsabilità politico-amministrativa sul settore e gia questo potrebbe convincerci della bontà della scelta adottata dall’Amministrazione Dosi.

Ciò detto, mi preme rassicurare circa alcuni punti fermi: i nidi a Piacenza sono e resteranno un servizio a valenza prevalentemente educativa. Questa è la nostra storia e la nostra cultura che in nessun modo vogliamo svendere o modificare.

L’impianto normativo, le direttive regionali, le regole di funzionamento, gli standard di qualità, l’organizzazione dei servizi, le professionalità impiegate, i progetti in campo nei due anni passati (e nei prossimi a venire) non hanno subito alcuna modifica che possa indicare una strada diversa da quella che, coraggiosamente, la nostra città ha da tempo intrapreso in merito alla promozione e gestione dei servizi di nido.

La struttura operativa del Comune, il dirigente capo, i vari responsabili di area, i coordinatori pedagogici sono rimasti gli stessi. E lavorano esattamente come prima, anzi più di prima per fronteggiare con il massimo impegno le difficoltà del momento.

Nessun organismo di scala sovracomunale che ha competenze sulla materia (Provincia e Regione) ha registrato assenze o disimpegni del Comune di Piacenza. Anzi.

Che cosa è successo allora? Semplicemente si è voluto, come nell’Amministrazione regionale, creare la miglior condizione utile a garantire il futuro di questi servizi incardinandone la responsabilità politica esattamente là dove si programmano tutti i servizi alle persone e alle famiglie di questa città.

E’ una scelta di garanzia per gli stessi nidi e soprattutto per i bambini e i loro genitori. E i due anni che abbiamo alle spalle ne sono la prova più convincente.

Lungi da me l’idea di improvvisarmi pedagogista, mi sento comunque di sostenere questa scelta che non solo non ha arretrato di un millimetro la centralità educativa dei servizi, ma mira a garantirne e migliorarne – laddove possibile – il futuro.

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SANITÀ: valorizzare e salvaguardare il sistema 118 a Piacenza
Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.- Henry David Thoreau

ambulanzaAl termine di una serie di incontri coordinati dal gruppo welfare, che hanno visto la partecipazione di più o meno tutti i c.d. stakeholders, come Partito Democratico di Piacenza abbiamo prodotto il documento che segue e che compendia la nostra posizione.

Mi sono occupato di scriverlo e penso che il risultato finale sia buono, utile per lo meno a rendere definitiva un’elaborazione partita circa un anno fa, con l’approvazione del mio emendamento alla mozione presentata dalla Lega Nord in Consiglio comunale.

Questo il testo, presentato mercoledì 17 in conferenza stampa:

Il Partito Democratico di Piacenza vuole contribuire con una presa di posizione ufficiale al dibattito in corso sul progetto regionale di ammodernamento del 118. Tema importante per la nostra comunità.

Premessa d’obbligo è l’auspicio che si parta da una condivisione della logica di Area Vasta che, coerentemente con le indicazioni programmatiche e con gli indirizzi regionali in materia, mira a favorire sinergie e comunione di risorse e a contribuire alla omogeneizzazione dell’offerta assistenziale sui migliori standard qualitativi, sia a livello di servizio che di supporto tecnologico.

Partendo da questo assunto, ci preme mettere a rendita il contributo fornito dal dibattito di questi mesi: individuare i temi su cui investire i nostri sforzi di concertazione con i vari livelli è infatti dirimente.

Siamo dell’opinione che concentrarsi solo sull’ubicazione logistica della Centrale di chiamata sia riduttivo e facilmente strumentalizzabile, nonché debole di fronte alla prevista dotazione di tecnologie informatiche all’avanguardia per il riconoscimento e la tracciabilità del numero chiamante.

Al contrario vogliamo investire su una presa di posizione a tutela della valorizzazione di peculiarità, professionalità ed eccellenze che il nostro territorio ha saputo sviluppare in questi anni, creando un modello di governance virtuoso e collaudato.

Parliamo di contratti, dislocazione dei mezzi di soccorso, composizione degli equipaggi, ruolo del volontariato, formazione del personale.

È proprio in considerazione della competenza dei nostri operatori in questi ambiti che vogliamo spenderci affinché Piacenza diventi il polo di coordinamento, l’interlocutore unico della CENTRALE OPERATIVA di area vasta.

È nostra ferma convinzione sollecitare tutti i portatori di interesse perché il modus operandi piacentino diventi standard di qualità e operatività anche in prospettiva di realtà accorpate.

Contestualmente a questa visione generale, chiederemo che il nuovo assetto offra una serie di garanzie molto precise, quali:

  1. il riutilizzo di tutte le risorse umane e finanziarie nel sistema di emergenza/urgenza territoriale;
  2. l’implementazione del trasporto d’emergenza nel territorio provinciale, laddove risultasse ancora carente;
  3. il governo dei trasporti tra ospedali, sia urgenti che ordinari;
  4. il mantenimento e la diffusione della procedura di “codice blu”, attraverso cui l’operatore 118 è in grado di allertare direttamente le Centrali di polizia Municipale, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Carabinieri per il pronto invio di una pattuglia dotata di defibrillatore.
  5. la tutela del ruolo fondamentale del volontariato in considerazione del fatto che, tra l’altro, le Pubbliche assistenze piacentine sono state le prime a concludere positivamente il complesso iter di accreditamento. A tal proposito si chiede anzi di uniformare il percorso con tutte le direttive e le modalità stabilite a livello regionale e di riformulare la valutazione delle poche realtà territoriali non ancora accreditate.

Il Partito Democratico di Piacenza assicura con questo approccio il proprio impegno e la disponibilità al confronto con enti, associazioni e cittadini coinvolti.

Vittorio Silva – Segretario Provinciale
Paolo Dosi – Sindaco di Piacenza
Paola De Micheli – Parlamentare
Marco Carini – Consigliere regionale
Paola Gazzolo – Assessore regionale
Giovanna Palladini – Assessore Comune di Piacenza
Marco Bergonzi – Capogruppo Consiglio Provinciale
Stefano Borotti– Responsabile welfare
Stefano Cugini – Consigliere comunale di Piacenza

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società
WELFARE. Ciclo di incontri per parlare di volontariato
La politica deve essere operaia, fatta di esempio e sacrificio. Senza il primo non c’è credibilità. Senza il secondo manca la spinta al miglioramento.- Stefano Cugini

Print Martedì 14 maggio nella sede dell’Unione Provinciale di viale Martiri della Resistenza 4 si è tenuto il quarto incontro del ciclo sul Welfare organizzato dal PD.

Nell’occasione si è parlato di volontariato, tema sul quale sono intervenuti, oltre al sottoscritto (in qualità di vice presidente Svep), anche:

  • Raffaella Fontanesi direttore di SVEP
  • Marco Marchetta, direttore AUSER
  • Itala Orlando dirigente ASP AZALEA.

Gli incontri, in totale 5, sono stati promossi dal Gruppo di lavoro sul welfare del PD e sono sempre stati aperti a tutti gli interessati. Credo che sia davvero questo il metodo per avvicinare le persone alla vita di partito: occuparsi di temi precisi e sentiti, promuovere il dialogo e aprirlo il più possibile all’intervento di tutti.

 

Ecco le slides della mia relazione:

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