altri tempi, edicola
Tagliare le rette. Liberare risorse.

Una comunità politica non può esimersi, anche in questa situazione di forzato e doveroso isolamento, dalla lettura dei bisogni del proprio territorio e dall’interpretazione di possibili soluzioni.

In questo momento difficile e unico, la priorità è che ognuno di noi non si faccia prendere dal panico. Concentriamoci sul senso di responsabilità e sul rispetto rigoroso di tutte le precauzioni, tese non solo al contenimento del CORONAVIRUS, ma a evitare il collasso delle strutture sanitarie, dando loro il tempo per curarci e trovare soluzioni definitive.

Ciò premesso, siamo stati eletti per occuparci della cosa pubblica e abbiamo il dovere di continuare – anche a distanza – l’attività politica, dimostrando in concreto vicinanza a chi è in difficoltà, non solo sanitaria ma anche organizzativa ed economica.

In tal senso il gruppo consigliare del Partito Democratico di Piacenza lancia un appello alla giunta, con il pensiero rivolto al sostegno delle famiglie piacentine con bambini a casa per la chiusura degli asili e delle scuole di ogni ordine e grado.

Non è infatti pensabile, in queste settimane, che i genitori debbano continuare a pagare servizi di cui non godono i benefici.

Si studi dunque, senza altri indugi, un provvedimento ad hoc per sollevare mamme e papà dal costo integrale delle rette, scontando i giorni di chiusura dei servizi educativi, almeno per quanto riguarda la quota di compartecipazione.

La stessa attenzione va però rivolta ai gestori dei servizi ora sospesi, realtà in gran parte della cooperazione sociale, al fianco dell’Ente pubblico nel sostegno alle fasce più fragili ed esposte della popolazione. I costi restano anche se al momento è stata tolta la possibilità di lavorare. Gli stipendi vanno onorati.

Dato che il Comune i soldi in cassa già li ha, stanziati per tempo, proprio per pagare i fornitori dei servizi socio assistenziali ed educativi e dato che a oggi non ha le corrispondenti uscite (niente servizio, niente pagamento), non è pensabile che queste somme non siano rimesse in circolo per aiutare questo settore tanto in difficoltà.

Creare un nuovo capitolo di bilancio, prevedendolo con una variazione ad hoc, è una possibilità a portata di mano. Si costituisca perciò un fondo di solidarietà e sostegno per ridistribuire sul territorio risorse economiche che servono come manna dal cielo. 

società
EXPO. Le cuoche dei nidi superstar per un giorno

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società- Art. 4 Costituzione

Sabato a #Expo, come ho detto, mi sono sentito orgoglioso di presentare un’eccellenza di casa nostra circondato dalla squadra delle cuoche e del personale dei nidi. Dobbiamo stimarci di più, volerci più bene, perché abbiamo tante cose belle che aspettano solo di essere maggiormente valorizzate.

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Ecco come ci vede chi ci guarda (e studia) da fuori.

  • Eri Goto, inviata del giornale Ashai Shimbun (Giappone), a conclusione dell’inchiesta sulla refezione scolastica che, in un confronto tra il servizio erogato nel suo Paese e la nostra realtà, scelta come eccellenza italiana, l’ha portata a Piacenza, si è detta colpita dal carattere innovativo dell’appalto per la gestione del servizio, tra i cui punti cardine figuravano la valorizzazione delle eccellenze del territorio, della filiera corta, degli alimenti biologici e dei prodotti aventi una concreta dimensione etica (ad esempio, le banane provenienti dal circuito equo-solidale).  Ha descritto “una mensa luminosa, dove i bambini chiacchierano sorridenti”, dove “il minestrone ha un sapore delicato e i prodotti sono quasi tutti forniti da agricoltori della zona”, sottolineando positivamente il fatto che circa il 70% dei cibi è bio e locale. Ha riportato dei suoi incontri, con Antonella, che quotidianamente consegna per le scuole i prodotti dell’azienda agricola delle nostre colline fondata da suo padre: “Se non fosse per la fornitura alle mense scolastiche, avremmo dovuto chiudere già da tempo”. O con un allevatore che rimarca come, grazie al sistema di refezione scolastica, valga la pena ricercare la qualità, pur sostenendo costi maggiori per i produttori. O Stefano: “Quando coltivo la frutta, penso ai bambini che la mangeranno”.

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