casta e dintorni
Tarzan della Giunta!

La Lega ripudia il verde

"Che la metamorfosi verso un pensiero politico sempre più NERO sia in corso è un dato di fatto ma, perbacco, arrivare a disinteressarsi del VERDE in modo così smaccato ci sembra un'esagerazione bella e buona!”

| manifesta incapacità

Non c'è niente di personale contro Paolo Mancioppi. Pensiamo solo che, a fronte di disastri di queste proporzioni, dopo mesi senza soluzione, un amministratore abbia il dovere di fare un passo indietro.

Leggo la nota di scuse del Sindaco nei confronti dei cittadini per la disastrosa gestione del verde pubblico.

Bene. Ormai era un atto dovuto, per quanto giunto dopo la tirata di giacca del gruppo di Fratelli d’Italia. D’altronde c’era da aspettarselo, stante il silenzio della Lega locale, che, dopo lo scippo del casello di Piacenza nord, dimostra ancora una volta abilità nel mettersi nei guai da sola ma non altrettanta prontezza a uscirne.

Annunciata dal primo cittadino la caccia ai responsabili, vien da chiedersi, a ruoli invertiti, quanto tempo ci avrebbero messo gli attuali governanti a scagliarsi contro la parte politica, puntando il dito su immobilismo e incompetenza. Quante ne ha sentite Paolo Dosi!

Coerentemente, diciamo al Sindaco, di non guardare troppo in là alla ricerca di colpevoli. Due nomi, presto detti:

Paolo Mancioppi e Patrizia Barbieri.

D’altronde, onori e oneri.

Questa è la giunta che si vanta di curare con sano realismo le piccole cose quotidiane, senza farsi distrarre da progetti faraonici, e invece lascia la città in balia di se stessa, con panchine che scompaiono sotto strati di erbacce e spazi pubblici più adatti ai safari che al tranquillo tempo libero di mamme, bambini e nonni.

Ironia a parte, la questione è molto seria, se si considera il rischio per la salute di persone e animali da compagnia causato da zecche, processionaria, insetti e parassiti vari che si annidano tra le sterpaglie, o il peggioramento delle condizioni per i tanti soggetti allergici.

Qualcosa si sta muovendo negli ultimi giorni, ma sbaglia chi pensa che con una passata di tosaerba sia tutto sistemato.

Considerato che uno sfalcio così ritardato produce danni alla vegetazione non più recuperabili, non sarebbe male ci spiegassero come mai sono ancora in mezzo al guado con l’appalto per la manutenzione, che tante polemiche sta suscitando.

Eppure adesso è venuta meno anche la scusa della mancanza di soldi.

Eppure, su altre questioni – come la soppressione degli spazi educativi – lor signori dimostrano insolito tempismo e convinzione.

Dice il teorema che chi non sa programmare, non sa amministrare. Che anche i più accondiscendenti prima o poi se ne convincano è solo questione di tempo.

Oggi in consiglio comunale è all’ordine del giorno il dibattito sul regolamento del verde e l’assessore si è affrettato a dire che la cosa non c’entra con l’appalto (?), lasciandoci il dubbio se sia più confuso o nervoso.

A questo punto, si dimetta. Ritroverà un po’ di serenità perduta e allo stesso tempo faciliterà il Sindaco nella ricerca di qualcuno a cui dare la responsabilità.

Niente di personale.

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Soffocare d’aria nuova

La pianura padana soffoca sotto livelli di polveri sottili da strabuzzare gli occhi, sforare i limiti è ormai prassi quotidiana e le mascherine bianche che ci facevano sorridere sulle bocche dei turisti cinesi incontrati nelle città d’arte o visti nei servizi televisivi da Pechino sono ormai familiari anche nelle nostre strade. Roba da lasciare i polmoni a casa prima di uscire al mattino.

Bene. Davanti a questo quadro funesto, succede che a Piacenza l’amministrazione Barbieri continua imperterrita la sua opera di demolizione di tutto ciò che ricorda chi li ha preceduti e, coerente con le promesse elettorali, prima revoca l’ordinanza che incentiva la circolazione delle biciclette e poi, con un tempismo davvero raro, annuncia l’idea di ridurre l’orario della ZTL.

Apriti cielo! I cittadini cominciano a lamentare l’insensatezza dell’idea, a mostrare le prime crepe della luna di miele che all’inizio accompagna i nuovi timonieri.

Meno male, si pensa in giro: vedrai che tornano sui loro passi. D’altronde la prima pagina di Libertà, con il nove colonne sull’isola pedonale accorciata e di fianco i piccoli studenti bardati come dei sommozzatori per andare a scuola pare un sufficiente ammonimento.

E invece no. Tra il taglio di un pioppo secolare e qualche decina di multe ai ciclisti del centro storico, arriva a stretto giro il tentativo di aggiustare il tiro tenendo insieme ZTL frustrate e pedonalizzazioni spinte.

Io speriamo che me la cavo” é il titolo perfetto per uno scivolone amministrativo su cui insistere pare quanto meno avventato.

La classica toppa peggiore del buco, che dimostra un momento di confusione, figlio di “vorrei ma non posso” che sono solo destinati ad aumentare col passare del tempo e di qualche “l’ho promesso e adesso?” di troppo.

Sul tema ambientale, nessuna forza politica è in condizione di dare lezioni. Resta però il fatto che oggi sembrano farsi largo mere dichiarazioni d’intenti e scelte di scarso senso, che non solo non provano a migliorare l’eredità della passata amministrazione (che comunque qualcosa di dignitoso sul piatto può orgogliosamente mettere), ma vanno dritte nella direzione del peggioramento consapevole ed evitabile.

Altro che contentini ai sostenitori elettorali. Qui servono azioni drastiche e coraggiose, ma di segno clamorosamente opposto! Mettiamo subito mano a un piano della salute rivoluzionario.

Facciamoci insieme carico di scontentare qualcuno per il bene di tutti, specie i più piccoli, le generazioni a cui già lasciamo tanto schifo e che meritano più impegno da parte nostra.

Si attivi un organismo permanente di controllo con tutti i soggetti interessati perché la questione ambientale diventi davvero patrimonio condiviso, per arrivare a prendere decisioni capitali e mettere in atto un’inversione di rotta che non può più essere rimandata.

Sappiamo di avere pure noi terreno da recuperare. Per questo ci mettiamo a disposizione, con sincero spirito propositivo. Abbiamo maturato competenze e nutriamo rinnovato interesse per essere al servizio di chi vorrà e saprà ascoltare tutti i contributi, senza pregiudizio.

Finora in Consiglio comunale ci hanno snobbato, con l’arroganza di chi dopo tanti anni vuole far vedere a tutti chi comanda. Pazienza. Per temi come questi non saremo certo permalosi. Guardiamo oltre, nell’interesse diffuso dei piacentini e tendiamo ancora una volta la mano.

Dire qualche loccata capita a tutti gli amministratori. Si abbia ora la giusta dose di umiltà per ammetterlo e si raddrizzi il tiro in modo collegiale, partendo da quel che pensano i cittadini e le associazioni che di ambiente si occupano da sempre.