curiosità, risultati
Al via la squadra di Polizia Municipale dedicata al Quartiere Roma

municipale-sicurezzaL’avevamo promesso, ora è realtà! D’altronde Porta Galera 3.0 è un progetto nato per tenere insieme due dimensioni, ovvero il riempimento degli spazi con azioni positive e l’intervento per il ripristino della civile convivenza e del rispetto delle regole.

Sul primo versante, abbiamo oggettivamente invaso il quartiere con iniziative di ogni tipo.

Sul secondo stiamo arrancando: se infatti, nonostante una presenza costante di tutte le forze dell’ordine, la percezione dei cittadini – spesso supportata da fatti oggettivi – è ancora di una zona problematica, vuol dire che bisogna fare di più.

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In settimana è stata ufficializzata, a seguito di una parziale riorganizzazione del corpo di Polizia Municipale, la squadra dedicata al Quartiere Roma. Dopo quasi tre anni di sollecitazioni in tal senso, finalmente uno strumento ad hoc che, ne sono certo, colmerà l’ultimo miglio per dire che a Porta Galera la partita è stata vinta.

Buon lavoro gente!

nuovi cittadini, partecipazione
PORTA GALERA. Sopralluogo serale al Quartiere Roma
Se un risultato arriva senza fatica, é più frutto di fortuna che merito. La fortuna va bene ma non educa. Il merito richiede sforzi ma ricambia in consapevolezza e soddisfazione.- Stefano Cugini

porta galeraSabato notte ho partecipato a un sopralluogo con la Polizia Municipale per le vie del Quartiere Roma. Porta Galera by night!

Il fatto che gli ispettori fossero in borghese è servito a evitare il tam tam che in pochi minuti, di solito, avvisa dell’arrivo delle forze dell’ordine. Dalla lupa a via Cavour. Questo ci ha permesso di fotografare bene la realtà che tutte le sere si presenta ai residenti. Non che dovessimo scoprire alcunché, in verità. Ma entrare nei locali non attesi è di certo più efficace.

È stato un passaggio autentico, senza aver pre-avvisato la stampa, senza aver fatto “cinema”.

Ho chiesto di esserci per dare un messaggio a nome dell’amministrazione, per dare subito corso alle promesse fatte all’inizio del progetto Porta Galera 3.0, quando assicurammo che sarebbero stati rafforzati i controlli nei locali per garantire maggiore legalità.

Con sabato non si placa nulla, anzi. È stato solo il preambolo di una serie di approfondimenti a tappeto che stiamo pianificando, non solo per comminare sanzioni amministrative ai locali, ma anche per monitorare la situazione degli affitti, dei subaffitti, le condizioni igieniche, ecc, ecc…

Detto questo, Porta Galera 3.0 non vuole risolversi nella militarizzazione della zona. Il tema legalità è solo uno tra gli altri.

Però è giusto partire da qui, dare due indicazioni chiave: la prima, ai residenti, ai quali vogliamo far capire (e provare con mano) l’impegno che ci stiamo mettendo.

La seconda, ai commercianti, per convincerli del fatto che le regole devono essere rispettate e alle mancanze corrispondono sanzioni.

Niente di rivoluzionario, eppur si muove

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società
PORTA GALERA. Urge lavoro di squadra sul quartiere Roma
In politica vanno di moda quelli che sono “fedelissimi” di qualcun altro (che poi il “qualcun altro” cambi nel tempo è discorso a parte); io invece sono fedele ai valori che mi ha trasmesso la mia famiglia e alle idee che mi sono formato crescendo. E sono leale con chi è coerente nell’interpretare queste idee e questi valori.- Stefano Cugini

porta galeraAbbiamo l’urgenza di ridare al Quartiere Roma l’attenzione e il supporto che merita. Girando per le vie, la prima cosa di cui ho avuto ennesima conferma è la straordinaria bellezza e tipicità dei luoghi, l’attaccamento di chi li abita, il potenziale ancora inespresso. Per questo sono ottimista sul futuro prossimo.

Però non possiamo far finta che tutto sia normale. Non mi preoccupano i capannelli di persone sedute per strada, con quattro sedie e una radio. È vero che al posto del dialetto delle nonne, che combattevano la calura e si facevano compagnia nella stessa identica maniera non molti anni or sono, vibravano nell’aria le uvulari e le aspirate di una fonetica ostica quanto affascinante come quella araba. Ma così va il mondo.

No, a preoccuparmi – a tarda ora – è il via vai di borse piene di alcolici da certi negozi. Mi danno ansia i cocci rotti davanti alla scuola; le persone sdraiate sui marciapiedi con le bottiglie di birra in mano, o quell’ubriaco che non trova di meglio che urinare in mezzo alla strada. Se pezzi di automobili stanno abbandonati davanti ai portoni, cataste di rifiuti in certi angoli e il colpo d’occhio ti convince che non metteresti piede in quel tal locale nemmeno sotto tortura per questioni d’igiene – questa sconosciuta! – beh, allora, qualcosa non va. Dai su, diciamolo, alla faccia della diplomazia: in certi punti è degrado vero.

Non ovunque, non dappertutto. La “movida” davanti al pub di Via Alberoni, per esempio, i tavoli di fronte, in quello spicchio di Giardino Merluzzo restituito all’onor del mondo, allargano il cuore. Lo stesso cuore che si stringe invece qualche traversa più in la.

Che fare allora? Prima di tutto smetterla di pensare, come fa qualcuno, che altrove situazioni come questa sarebbero un punto di arrivo, che in fondo ci si lamenta a gamba sana: qui siamo a Piacenza e dobbiamo salvaguardare i nostri standard. Poi, distinguere: non in base al colore della pelle o all’origine, ma a seconda della voglia di praticare cittadinanza, di rispettare le regole e di essere parte di un tutto.

Infine, dare dei segnali chiari. Non scopriamo niente di nuovo e in buona parte si sta già operando nella giusta direzione: presidio della zona per il rispetto delle norme sanitarie, tanto in ambito commerciale che residenziale; controllo della regolarità delle locazioni, dell’abusivismo, dei subaffitti; contrasto alla vendita di alcolici fuori orario, lotta all’evasione, ecc…

Spesso le briglie della burocrazia non ci aiutano, ma non può essere una scusa per mortificare lo spirito civico che ci muove. Va però detto – e qui sta il punto – che queste azioni non possono essere estemporanee e si fanno solo unendo le forze. Presi singolarmente, Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale lamentano (a ragione) carenze di organico che sono superabili se si concerta una collaborazione operativa periodica.

Le “sentinelle” sul territorio non mancano, venerdì abbiamo avuto un’altra conferma.

Le istituzioni devono far sentire la loro presenza, discreta ma costante. Al Comune, e il percorso “Porta Galera 3.0” punta a questo, il compito di ridare fiducia, di creare le condizioni e monitorare i progressi.

Per il resto, non dubito, il Quartiere troverà al suo interno le energie per esaltarsi, in barba alle criticità che sembrano volerlo soffocare.

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partecipazione
PORTA GALERA nel Community lab regionale
Ci spaventano le cose che non conosciamo, ma a volte è meglio conoscere una cosa per provarne una sana e consapevole paura.- Stefano Cugini

È ufficiale: il progetto “Portagalera 3.0” di riqualificazione del Quartiere Roma,  entra nel Community Lab della Regione Emilia Romagna.

Da oggi siamo un modello di elaborazione partecipata virtuoso 🙂
Teoria, fatta. Ora la pratica!

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