ASILI NIDO. Piacenza è in linea con gli standard di Lisbona
Com’è, come non è, quando si parla di nidi a Piacenza, c’è sempre qualcosa da puntualizzare. Succede così che, a margine della conferenza stampa regionale di presentazione dei dati 2014/2015 sui servizi educativi per la prima infanzia, la stampa locale, riprendendo la notizia, commetta un errore che cambia profondamente il valore del nostro impegno per una copertura importante dei posti bambino.
I titoli parlano più o meno tutti della città come ultima in Regione per i posti disponibili, trascurando però che il valore del tasso di copertura al 24,3%, non si riferisce a Piacenza città, ma alla totalità della provincia, suddivisa per distretti socio-sanitari.
Il parametro, quando si parla di servizi per l’infanzia é l’obiettivo dato dall’indice di Lisbona, che fissa a un bambino su tre (33%) il traguardo.
Rispetto a questo riferimento, oggi il distretto di Levante (Fiorenzuola) si colloca al 17,2%, quello di Ponente (Castel San Giovanni) al 21,2%, Piacenza città al 33,7%. Il valore riportato deriva dalla media di questi tre dati [(17,2+21,2+33,7)/3].
La differenza, come è facile intuire, non è da poco: la città infatti – nonostante la temporanea chiusura del Vaiarini e in attesa dell’apertura del nuovo asilo internazionale di via Sbolli – è pienamente nei parametri di Lisbona.
Preciso tutto questo perché è giusto che i piacentini sappiano la verità – per quanto l’obiettivo debba sempre e comunque essere quello di migliorare in qualità e quantità – ma anche e soprattutto per rendere merito all’enorme lavoro che l’amministrazione sta compiendo in questo senso, supportata da una struttura tecnica e operativa di primo livello, fatta di dirigenti, funzionari ed educatori davvero encomiabili.
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