casta e dintorni, open consiglio
Si accomodi, prego!

Due indizi. Una prova.

"La coerenza è virtù importante, che alla lunga paga. Soprattutto, chi ti segue la percepisce. Inutile ostentare certezze che le tue parole smentiscono puntualmente. L'unico a cascarci, forse, sei tu.”

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GIORNI DA INSEDIAMENTO NUOVA GIUNTA

| C'è un limite al passo lento

Se maggiore è l'impegno, più grandi sono i risultati (tesi tutta da dimostrare), allora magari giunta e assessori potrebbero passare dal part-time a un impegno a tempo pieno al servizio della causa comune.

Al netto dei proclami, che questa Amministrazione non brilli per operosità è sotto gli occhi di tutti. Persino nei bar cominciano i mugugni.

Per carità, le difficoltà a gestire la macchina comunale di una città da 100.000 persone sono enormi. Se però ti presenti in campagna elettorale col piglio del risolutore, di chi inebria le folle di aria nuova, poi qualcosina devi pur dimostrare.

Ora però stiamo rasentando l’imbarazzo politico: ieri è andato in scena il primo consiglio comunale post-vacanze e l’opposizione che indegnamente rappresentiamo parte all’attacco con una sfiducia a un assessore figlia della sconsiderata gestione della pratica Boat.

Due mesi di tam tam sulla stampa, negli uffici e in comunicazioni private, un’interrogazione a cui si è risposto in modo indecoroso per un Ente pubblico, per sentirci alla fine chiedere dal Sindaco altri 10 giorniperché la pratica è complessa, serve ricostruire bene la questione e completare le risposte mancanti“?


Politicamente non regge. Proprio non regge, specie se a dirlo è un Sindaco che, si presume, in questi due mesi, la testa sul pasticcio l’abbia messa, eccome.

D’altronde, nemmeno l’avvitata risposta sul nuovo ospedale mi aveva particolarmente tranquillizzato: “entro la fine del mese DOVREBBE arrivare un protocollo – si badi bene – per i criteri per la stesura del bando sulla nuova area“.

Il trionfo del condizionale ipotetico! Cioè a dire, NON il bando, ma – forse – il protocollo per i criteri del bando per l’area…

Mi ricorda quella canzone dove venne il cane, che morse il gatto, che al mercato mio padre comprò.

clicca qui sotto per leggere la MOZIONE DI SFIDUCIA

Aggiornamento 1/10

bullshit, casta e dintorni, società
Memoria corta

il Sindaco nell'angolo

"La politica non si salva con le frasi a effetto, ma con il cuore e la passione di chi sente il privilegio, nei diversi ruoli, di rappresentare una comunità intera. Con la disponibilità di chi coglie il dovere di creare condizioni e occasioni per gli adulti del futuro. Con serietà, piedi per terra e coscienza di cosa vuol dire essere "cittadino". Chi ama la politica cerca le persone, non le categorie. Chi ama la politica, prova a unire.”

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Le idee dei cittadini raccolte per riqualificare del quartiere

| Patrizia Barbieri sotto stress

Un conto, per un primo cittadino davvero "di tutti" é denunciare la scarsa efficacia - se tale la si ritiene - di quanto fatto da altri; ben diverso é lanciare infondate accuse.

Duole constatare che il Sindaco di Piacenza non perde il vizio. Appena in difficoltà (più o meno sempre ultimamente, dato che sta tradendo parecchie promesse ai suoi elettori, barcamenandosi tra il nulla di fatto e l’opposto del suo programma), attacca chi c’era prima.

Dire che il quartiere Roma é una zona abbandonata da anni é una balla che dimostra inconsistenza politica e amministrativa. Non solo: é un’offesa alle tante realtà che da tempo stanno profondendo un impegno senza pari per togliere alla zona l’etichetta che altri, con molta superficialità, le appiccicano addosso.

Significa non riconoscere nemmeno il lavoro dei propri collaboratori, tra cui la stessa polizia municipale, cinicamente presi nel tritacarne del perenne scontro partitico con il presunto nemico che, anche quando tace e ti lascia fare, va tirato per la giacca per giustificare le proprie mancanze.

Ma come, anni a criticare e fare interrogazioni sul percorso partecipato di “Porta Galera 3.0” e oggi si stende un velo, come non fossero mai esistiti, sul Centro famiglie, Belleville, i mercatini, le feste, Matti da Galera, Artisti da giardino, la Fiera dell’editoria, l’ambulatorio di via Pozzo, l’Urban Hub, i progetti con la scuola, con Svep e il mondo del volontariato, i lavori di recupero della facciata dell’Alberoni, il rifacimento della sede stradale, il piano di abbattimento del traffico “parassita”?

Che dire del nucleo dedicato di polizia locale, dei locali chiusi, degli sgomberi negli appartamenti (addirittura un’intera palazzina), delle licenze sospese, dell’ironia per la mia costante presenza zaino in spalla nell’area…

Memoria corta o interessata dimenticanza?

Un conto, per un primo cittadino davvero “di tutti” é denunciare la scarsa efficacia – se tale la si ritiene – di quanto fatto da altri: mossa legittima, che di solito anticipa la volontà di un cambio di passo spedito; ben diverso é lanciare infondate accuse di disinteresse e abbandono, quando basterebbe studiare senza pregiudizi le precedenti esperienze per capire quanto materiale é già a disposizione.

Se ci fosse buona fede in simili affermazioni, mi aspetterei almeno un po’ di imbarazzo, figlio della presa di coscienza di aver detto una stupidaggine.

Per ora, nonostante leggi che danno più strumenti ai governi locali per agire e al netto di un cambio della guardia in Prefettura che per gli addetti ai lavori significa qualcosa, nell’ansia di una situazione che peggiora – incredibile a dirsi, dopo l’installazione dei divisori anti bivacco sulle panchine dei giardini Margherita (!) – il buon vecchio scaricabile é l’unica strategia concreta.

Il consiglio é sempre lo stesso: zero scuse, pancia a terra e meno slogan, che poi vi si ritorcono puntualmente contro!

dispacci resistenti, open consiglio, società
Nervi tesi

Ho letto il comunicato stampa dei capigruppo di maggioranza, in cui, in preda a una crisi di nervi per quattro consiglieri PD che a loro dire non accettano la sconfitta, lanciano strali con un linguaggio più affine alla retorica del ventennio che al dibattito consigliare odierno.

Io non penso che questa presa di posizione sia di grande aiuto al Sindaco Barbieri. Parlo seriamente.

Annunciano la fine della “stagione del dialogo”, quando è proprio su questi presupposti che il primo cittadino ha incentrato il suo discorso d’insediamento.

Per quanto la riguarda, ricordo bene che mi ha voluto accanto a lei a tagliare il nastro all’inaugurazione della nuova sede del servizio famiglie e minori, a dimostrazione di una continuità amministrativa da sottolineare. Questa per me è coerenza.

Smentire il proprio Sindaco nei fatti (dato che, ultimo consiglio a parte, è stata subito chiara la volontà di affermare il “voglio, posso, comando” di chi da troppo tempo mirava a gestire il potere) non è la migliore delle partenze. Farlo anche con le parole è ora segno di grande debolezza.

Queste premesse danno il sapore del più classico tentativo di auto suggestionarsi alle ormai immancabili dichiarazioni di fiducia assoluta a Patrizia Barbieri con cui dalla maggioranza si apre ogni intervento, sia in Consiglio che sulla stampa. L’impressione è di chi vuol ripetere all’infinito un concetto di cui non è convinto per vedere se a furia di dirlo finalmente si convincerà.

D’altronde, raramente si vede nei primi quattro mesi di governo una giunta chiamata a rispondere a interrogazioni della sua stessa maggioranza e bacchettata pubblicamente da consiglieri del proprio schieramento.

Sicuri che il problema siano i quattro consiglieri del PD?

Che, per inciso – così chiariamo la questione una volta per tutte – mai si rassegneranno alla sconfitta. Proprio perchè ce ne assumiamo la responsabilità – in nome e per conto del nostro partito – faremo di tutto per dimostrare nei prossimi 5 anni di meritare la fiducia di chi ci ha votato e anche di chi è stato a casa, per contribuire a riportare il centro sinistra alla guida della città, in nome di una sana democrazia dell’alternanza.

Quando verrà meno questa enorme motivazione, ce ne andremo a casa un minuto dopo.

Se l’idea di chi siede a destra è quella di avere di fronte quattro pulcini abbacchiati, remissivi e in silenziosa contemplazione di chi comanda (hanno già dimenticato i toni che usavano loro), sappiano che hanno sbagliato i conti e non sarà il registro intimidatorio di questi dispacci a sortire l’effetto.

Convergere su proposte di buon senso, da chiunque formulate, non dovrebbe mai essere un problema quando queste sono utili alla collettività, purché non si sia viziati da pregiudizi di parte.

La “stagione del dialogo” dunque, ha senso di esistere sui contenuti e sulle azioni volte al bene pubblico. Misero chi la intende come merce di scambio per un’opposizione morbida e acritica.

Qui invece è un fiorire di accuse, mani messe avanti, scarichi di responsabilità, come se le forze che si sono candidate a guidare Piacenza – vincendo – arrivassero direttamente da Giove, senza aver invece passato anni all’interno della “macchina”, con il dovere di sapere per filo e per segno la situazione.

Stare mesi ad attaccare per un aumento IRPEF che non s’ha da fare, dire “vade retro” IRPEF in campagna elettorale, denunciare un aumento mai avvenuto (e dover ammettere che sotto elezioni si può dire un po’ tutto e il suo contrario), buttar lì che in caso di aumento la colpa sarebbe stata di altri e ora impazzire perché l’aumento è stato bloccato rientra nella schizofrenia politica.

Sorge il dubbio che avendo continuato a guardare al dito e non alla luna, ora tutto questo nervosismo sia figlio della presa di coscienza che la stagione degli slogan è finita e arriva il momento di lavorare sul serio, con l’enorme fatica di capire che pesci pigliare, quali scelte fare e quali, tra le tante promesse, disattendere.

Staremo a vedere. Buon lavoro Sindaco: con questa squadra ne ha davvero bisogno!

diritti, nuovi cittadini, politica, società
Chi è costei?

Nel PD come lo intendo io non può esserci spazio per chi tradisce disvalori come quelli espressi dal Sindaco di Codigoro.

Parlare di provocazione dopo le affermazioni su chi ospita migranti, che nemmeno un probabile colpo di calore possono giustificare, è una toppa peggiore del buco.

Io penso che il Partito Democratico, specie ora che vive una fase di crisi che solo il tempo dirà se irreversibile, abbia l’obbligo morale di prendere distanze non solo formali da stupidaggini come questa, su un tema che per ampiezza, gravità e complessità non va certo sottostimato ma nemmeno affrontato con vocabolari che non ci appartengono.

La responsabilità con cui si interpretano i valori che fondano una comunità di persone deve tornare a essere qualcosa che distingue chi in quella comunità ha senso che esprima il suo impegno politico e chi invece é buona cosa che ne stia alla larga.

Il modo in cui si affronta la questione non è banale. I cittadini sono allo stremo della sopportazione non tanto per i numeri, quanto per il fatto che si sentono scalzati da altri nella concessione di privilegi e nel riconoscimento dei diritti.

Quando ero assessore ho sempre detto che il grande errore della politica del governo è di non fare niente per tenere agganciati due concetti base come quelli di solidarietà umana ed equità sociale. Ho preso posizioni scomode e che dalla mia parte non tutti hanno gradito o compreso.

Un conto è il sacrosanto dovere di alzare i toni con il proprio partito e il governo, è proprio questo che deve fare un Sindaco. Altra cosa è proporre soluzioni (ammesso che siano perseguibili) che colpiscono direttamente i cittadini e le loro scelte di solidarietà. La battaglia perché non ci sia accoglienza indiscriminata, sparametarata nei numeri o non si riconoscano diritti e privilegi ai richiedenti asilo sottraendoli ai cittadini va fatta in altro modo e con altri interlocutori.

Chi si è candidato e ha l’onore di fare il Sindaco o comunque l’amministratore, ha una quota di responsabilità in più. Se ha scelto di rappresentare certi principi e si è iscritta a un partito, le questioni deve affrontarle con prese di posizioni coerenti.

Troppo facile rincorrere le paure. Vuol farlo? Liberissima, ma esistono altre forze politiche che meglio si addicono a quel modo di porsi.

Voglio un partito dall’identità chiara, in cui capire al volo se posso riconoscermi o se devo cercare altrove chi mi rappresenta. Il Sindaco di Codigoro non lo fa: o io o lei nel PD stiamo sbagliando casa.

politica
Sotto a chi tocca, Sindaco

Patrizia Barbieri è il nuovo Sindaco di Piacenza.

Ci ho messo molto impegno perché ciò non accadesse, ma i cittadini hanno deciso così e la loro scelta rappresenta la democrazia.

Spero solo di non sentire troppi analisti a elucubrare contro chi è stato lontano dalle urne. Tocca alla politica farsi domande, è lei l’origine della disaffezione.

Io sono un tesserato del Partito Democratico di Piacenza e ho ben chiaro a quale livello e di che profondità dovrà essere l’analisi di questa sconfitta senza appello.

Nel frattempo, congratulazioni al Sindaco, che è anche il mio Sindaco e alla quale auguro di cuore di saper interpretare il meglio per i piacentini.

L’opposizione seria, puntuale e senza sconti che farò in Consiglio comunale non è per nulla incompatibile con il tifo sincero che faccio in questo momento per la mia città e per il buon senso di chi ne terrà le redini nel futuro prossimo.

Adesso ho molte preoccupazioni, ma non è tempo di pregiudizi. Bisogna lavorare per un bene più alto, quello della res-publica.