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POLITICA: la Lega Nord strizza l’occhio a Mafia Capitale!
Ci spaventano le cose che non conosciamo, ma a volte è meglio conoscere una cosa per provarne una sana e consapevole paura.- Stefano Cugini

Mi ripeto, con la preoccupazione di chi, nel nome della sacrosanta alternanza democratica, corre il rischio di essere amministrato da questi produttori seriali di banalità.

Chi guida una città deve agire conoscendo le leggi, i “si può” e i “non si può”. Ci vuole concretezza e onestà, perché col “piove governo ladro” non risolvi i problemi dei tuoi cittadini.

A fare gli gnorri per entrare in empatia con l’opinione pubblica son buoni tutti. Ma va bene se fai opposizione. Amministrare comporta invece la disponibilità a far scelte impopolari e non immediatamente comprensibili se non spiegate.

Gli scienziatoni si sprecano ma poi la badila in mano per spalare la sanno tenere in pochi, quando arrivi al dunque. Il bene pubblico comporta responsabilità.

La sicurezza non la ottieni solo strillando. Non è questione di finti 💪💪 da mostrare, ma di  da avere. O le hai, o non te le puoi far prestare.

La Lega Nord dice che quando governerà la città metterà subito fine alla convenzione Asp-Prefettura per l’accoglienza profughi, cioè sceglie di fare un favore ai gestori privati interessati solo ai soldi e non al rispetto delle regole, eliminando il più grande presidio di integrazione ben fatta, dove il riconoscimento della dignità umana è la premessa per l’insegnamento dei doveri. Se persone in queste condizioni non sono messe all’interno di un contesto educativo, è chiaro ed evidente che finiscano per delinquere.

Ne deduco che, tutti presi dagli slogan, non pensino di domandarsi di chi sia il merito se a Piacenza non avvengono fatti criminosi come altrove. Inutile lamentarsi di Mafia Capitale e poi voler togliere uno strumento che contrasta situazioni come quelle.

Siamo di fronte all’autodenuncia di incapacità amministrativa, dato che non capire che una gestione ben fatta significa sicurezza per la comunità è la strada migliore per rendere la città più a rischio.

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MINORI: le IENE a Piacenza.
La politica non si salva con le frasi a effetto, ma con il cuore e la passione di chi sente il privilegio, nei diversi ruoli, di rappresentare una comunità intera. Con la disponibilità di chi coglie il dovere di creare condizioni e occasioni per gli adulti del futuro. Con serietà, piedi per terra e coscienza di cosa vuol dire essere “cittadino”. Chi ama la politica cerca le persone, non le categorie. Chi ama la politica, prova a unire.- Stefano Cugini

le-ieneQuella sui minori stranieri non accompagnati albanesi è prima di tutto una battaglia etica, di civiltà e giustizia sociale.

Non ci si può fermare, per correttezza nei confronti dei cittadini che pagano le tasse e dei minori che davvero hanno bisogno di aiuto dai servizi sociali, tra cui anche qualche albanese, che adesso rischia di finire nel mazzo.

Il video servizio de “Le Iene” dice molto. Le interviste in Albania e quella ai ragazzi, fatta qui a Piacenza, sono pugni nello stomaco a chi crede nei valori della fiducia, della giusta accoglienza e della solidarietà.

Adesso la legge che mi impone di farmi prendere in giro, pure dal Console (che figura che ci fa!), va cambiata. Così non può continuare. 

 

Dal blog “sportelloquotidiano.com” di Thomas Trenchi, scopro che a precisa domanda, Matteo Salvini comincia la solita tiritera da politicante di lungo corso:

il livello locale deve dire di no. Deve iniziare a dire dei no alle imposizioni che arrivano da Roma e dalle Prefetture, ma poi è un problema che si risolve a livello nazionale

Bene, e bravo il nostro Matteo! Tanto per sapere, oltre a parole al vento buone per tutte le stagioni, lui cosa ha concretamente fatto quando era al Governo e al Ministero dell’Interno c’era il suo amico Bobo Maroni? A quali strumenti ha pensato o ha proposto da quel di Bruxelles per permettere a noi amministratori locali di “dire di no” senza fare collezione di denunce? Il suo partito a Roma si è attivato in qualche modo, oltre a sbraitare “tutti a casa loro”, per proposte concrete, utili a risolvere a livello nazionale il problema che ricade sulle teste dei singoli comuni?

Se non avete soluzioni, finché non portate risposte, qualunque sia la vostra casacca, state zitti. Ci avete stufato! Maschere e parole, da ogni latitudine politica, a infrangersi contro la forza silenziosa degli operatori dei servizi sociali d’Italia, che lavorano giorno e notte con l’orgoglio della loro professionalità e la frustrazione per chi invece di venir loro in soccorso, si perde tra convegni e comparsate TV.

Mi ricorda un verso di Gabriele D’Annunzio:

Teco porti lo specchio di Narciso? Questo è piombato vetro, o mascheraio. Aggiusta le tue maschere al tuo viso, ma pensa che sei vetro contro acciaio.