MEMORIA. La bicicletta di Mussolini
È inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.- Italo Calvino

la bicicletta di mussoliniLa bicicletta di #mussolini è un acquerello, la capacità di muovere ricordi, quegli accenni del nonno che non hanno mai voluto diventare racconti.

Sguardi e non detti, perché se per un bambino tutto é favola, non sempre un adulto sa essere un cantore.

Il profumo del sugo in cucina, la Carmen e qualche ghirigoro di quotidianità in tempi fanatici, dove un grembiulino rosso ti poteva procurare guai, la pelle pallida attirare attenzioni non proprio cavalleresche del “mongolo” e quel vicino di casa che, «anche se era fascista, mi aveva visto nascere, e se non c’era lui quel giorno…».

Bravo Stefano Longeri. Bella fotografia, esempio di storie piccole dentro a una troppo grande.

Un libro semplice, gentile, familiare. Perché #Piacenza é questa cosa qua e a furia di esaltare le ideologie in soffitta, finisce che, dimenticandoci da dove siam partiti, finiremo per non godere del pezzo di strada che ci é toccato in sorte.

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