PROFUGHI. I cattivi consigli e il ricorso spostano solo un po’ avanti la lancetta ma non cambiano l’esito: fuori dai progetti
Non é tempo per gli infallibili e per quelli che “la colpa é sempre di qualcun altro”. I miei supereroi sono gli onesti operai con le borse sotto agli occhi per la fatica quotidiana e il sorriso pronto di chi ha sogni da inseguire e condividere.- Stefano Cugini

profughi3Lo scorso 8 aprile avevo confessato di avere avuto una buona occasione per mettere alla prova la mia capacità di tenere insieme una posizione ferma con il senso civico di accettare la controparte che si oppone in giudizio.

Umanamente sono rimasto basito da questa richiesta in punta di diritto. Ciò nonostante siamo in democrazia e anche queste forme di “iperautotutela” fanno parte del gioco.

E’ comunque meglio così rispetto a situazioni diametralmente opposte che purtroppo sono la regola in tante altre parti del mondo.

Spiace solo che chi ha (mal)consigliato e fatto da consulente a questi ragazzi non abbia voluto accettare l’evidenza di comportamenti intollerabili da cui derivano ovvie conseguenze. Continuo a pensare tutt’oggi che non sia un buon modo per aiutarli.

Da parte del Comune dissi, a malincuore, che non cambiava nulla e si sarebbe spostata solo avanti di un po’ la lancetta dell’orologio.

I profughi arrestati dopo i tafferugli in via Taverna restano negli appartamenti messi a loro disposizione dal Comune: una doccia fredda che questa mattina ha investito Palazzo Mercanti, dove è stata recapitata ufficialmente la richiesta di dietro front sull’esclusione dal progetto di accoglienza Ex emergenza Nord Africa-Ena, firmata da sei profughi a cui era stato notificato nei giorni scorsi il provvedimento. Una decisione che gli amministratori avevano preso in seguito agli episodi di violenza del 27 marzo e per il mancato rispetto del regolamento del progetto. Il provvedimento di esclusione era stata notificato a 12 stranieri (alcuni di loro si erano già allontanati spontaneamente dalle abitazioni) ed entro la giornata di oggi i profughi dovevano obbligatoriamente lasciare gli alloggi cittadini, dove sono ospitati da diversi mesi. Lo sgombero invece è slittato: sei profughi, tra i quali i quattro arrestati, hanno contestato ufficialmente alcuni punti tecnici della delibera, e ora gli uffici legali del comune dovranno provvedere a fare delle verifiche. “Si tratta di un documento di autotutela, che provoca una sospensione dell’allontanamento che speriamo di risolvere in una decina di giorni- ha spiegato l’assessore ai servizi sociali Stefano Cugini-; il foglio che hanno inviato blocca lo sfratto solo momentaneamente e per quanto riguarda la richiesta di revoca non abbiamo alcuna intenzione di tornare sui nostri passi”. L’assessore ci ha tenuto a precisare che gli stranieri hanno esercitato i loro diritti: “Certo questa mossa ci ha stupito, soprattutto perché arriva dopo un episodio grave come quello avvenuto in via Taverna” –  fonte: Libertà.it

Puntuale, ecco il resoconto trasmesso oggi alla Prefettura:

In risposta alla richiesta trasmessa, con riferimento alla precorsa corrispondenza tra i vari uffiici in ordine all’interrogazione parlamentare dell’On. Guidesi, si precisa che:

  • in conseguenza al grave episodio di ordine pubblico avvenuto il 27 marzo 2014 e alle ripetute violazioni delle regole progettuali, l’Amministrazione comunale in data 1° aprile 2014 ha emanato i provvedimenti di revoca dell’autorizzazione di accesso al servizio per tutte le sette persone coinvolte attivamente nell’occupazione degli uffici pubblici, tra cui i signori: D.M, T.D., G.S. e C.A.
  • In data 7 aprile 2014 le persone sopra citate hanno inviato un “ricorso in autotutela“, chiedendo la sospensione dell’efficacia delle determinazione di revoca di cui sopra.
  • In data 2 maggio 2015, il Comune ha dato riscontro alla comunicazione inviata dai quattro cittadini stranieri e, dopo aver confermato le motivazioni alla base della revoca, ha differito il termine di efficacia della stessa al 9 giugno 2014.
  • A tale data, il Comune ha concluso la procedura di esclusione delle persone sopra citate da qualsiasi progetto di accoglienza.

Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti e dettagli.

 

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